VITERBO - Per alcune decina di milioni di anni, l'umanità potrà dormire sonni tranquilli: nessun pericolo di schianto di asteroidi di grandi dimensioni sulla Terra sarebbe imminente. E non sono previsti, per un periodo più o meno analogo, scontri tra pianeti del Sistema Solare. E' assai più probabile che a causare catastrofi di portata planetaria siano gli stessi abitanti della Terra e non qualche corpo celeste ''impazzito''.

E' quanto emerso dal convegno internazionale di Meccanica Celeste, CelMec VI, svolto dal 2 al 6 settembre a San Martino al Cimino. Per cinque giorni filati, scienziati provenienti da tutto il mondo hanno affrontato tematiche di notevole interesse: dai risultati più avanzati sulla teoria del caos alla determinazione di autostrade interplanetarie per raggiungere i pianeti a basso costo; dallo studio di possibili collisioni di asteroidi con la Terra al problema dei detriti spaziali, alla ricerca di sistemi planetari attorno ad altre stelle.

L'edizione 2013, la sesta della serie, organizzata dall'Università Roma Tor Vergata, dall'Università di Pisa, dall'Università di Milano e dalla Deimos Space (Spagna), ha Assengati anche diversi premi: ''Meccanica Celeste per il pianeta Terra', 'Mathematics for Planet Earth' patrocinato dall'UNESCO, 'Meccanica Celeste e innovazione' per le più originali applicazioni nel campo dell'astrodinamica, 'CelMec Poster Prize' assegnato ai tre migliori poster che verranno presentati al convegno.

Con il patrocinio dell'Agenzia Spaziale Italiana e della Società Italiana di Meccanica Celeste e Astrodinamica, l'incontro è stato promosso sin dalla prima edizione da un gruppo di ricercatori italiani, in collaborazione con colleghi provenienti dal mondo dell'industria spaziale.

Scienza di antichissime origini, la Meccanica Celeste studia la dinamica degli oggetti del Sistema Solare, dalla Luna ai pianeti, alle sonde spaziali e ai satelliti artificiali.

Organizzati ogni quattro anni, i convegni CelMec costituiscono oggi un punto di riferimento di eccellenza a livello internazionale per gli studiosi impegnati nei vari settori della Meccanica Celeste e dell'Astrodinamica. Il carattere interdisciplinare del convegno, favorevole all'innovazione e al trasferimento tecnologico, ha portato ad un'adesione sempre crescente di studiosi provenienti da tutto il mondo e di dichiarata fama internazionale. A loro si aggiunge una significativa partecipazione di giovani ricercatori che in questa edizione ha raggiunto il 40% circa degli interventi.