ANNO 14 n° 115
''La Regione non ci può lasciare soli''
I 26 disabili di Vita Autonoma protestano per la chiusura del loro progetto
20/05/2016 - 10:43

VITERBO – ''Vogliamo parlare con la Regione, non la promessa, vaga, del Comune, che può fare poco o niente per la nostra situazione’’. Protestano – con toni indubbiamente civili, ma non per questo meno arrabbiati – i disabili di Vita Autonoma, il progetto di reinserimento degli ospiti di strutture sanitarie nella società e nel mondo esterno che dal 1979 rischia davvero di chiudere. Parliamo di 26 persone (21 delle quali di Viterbo città, gli altri della provincia, tra Sutri, Nepi e Vetralla), una rappresentanza delle quali stamani ha manifestato davanti alla cittadella della salute.

Il progetto nasce nel 1979, quando ad alcuni ospiti di Villa Immacolata viene consentito attraverso questo progetto di uscire e di vivere in casa, con un contributo regionale che oggi è valutabile sui 750 euro al mese e che corrispondeva alla metà della retta di degenza. Un esperimento che è un successo, perché dimostra che le barriere – finisce e psicologiche – sono superabili e che nella società ‘’esterna’’ c’è posto per tutti. Tutto procede per il meglio fino a quando, nel 2014, una legge trasforma le case famiglia da regionali (attraverso la Asl) a competenza comunale. Dunque, i fondi regionali terminano, così come i progetti, e la patata bollente passa ai Comuni. Che non hanno naturalmente né i mezzi né i modi per continuare ad alimentare questi progetti, oltre a ''non essere tenuti a farlo’’, per legge. La burocrazia, dal canto suo, impiega due anni per ufficializzare il passaggio. E oggi i 26 di Vita Autonoma si ritrovano senza contributo, e senza interlocutore. Anche se il Comune, almeno quello di Viterbo, ha promesso di esaminare caso per caso.

''I Comuni ci hanno promesso dei servizi di assistenza domiciliare – dicono – ma non possono bastare per noi che usciamo da una struttura sanitaria, e dunque avevano dei costi, come pazienti, già all’epoca. Consideriamo anche che nessuno di noi è originario di queste parti: c’è chi è solo al mondo e non sa dove andare. E’ la Regione a doverci dare delle risposte’’.

Dopo la protesta di stamani, l’incontro con i vertici della Asl dovrebbe essere fissato per mercoledì prossimo. In quell’occasione, i 26 di Vita Autonoma si aspettano delle risposte.






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