ANNO 14 n° 111
''La Regione Lazio riconosca il fallimento gestionale della Talete''
Vasanello, l'intervento di Francesco Ricci, presidente del consiglio comunale
07/04/2019 - 12:00

Riceviamo e pubblichiamo dal Comune di Vasanello

VASANELLO - A rincarare la dose contro i provvedimenti che la regione Lazio sta adottando nei confronti dei comuni RIBELLI non ancora entrati in Talete, anche Francesco Ricci, presidente del consiglio comunale di Vasanello, che si schiera apertamente a fianco di tutti quei cittadini che riconoscono l’acqua come bene pubblico e non negoziabile, che deve rimanere a diretto servizio dei cittadini e gestito dai comuni.

“La cosa che fa veramente rabbia, è ricordare la spocchia con la quale certa sinistra non molto tempo fa, ha dapprima eletto con dei balzelli pirotecnici degni di manuale il presidente di Talete, in seguito ed in barba agli utenti già vessati ha proposto degli aumenti tariffari non garantendo politiche aziendali mirate ed efficienti almeno all’ eliminazione di arsenico e fluoruri in oltre 15 punti di approvvigionamento acqua della Provincia di Viterbo ed in modo ancor più grave TACE dinanzi ad un presidente dimissionario, dimenticando anche le più banali scuse ai cittadini per la scelta perpetrata e da molti ritenuta quantomeno incauta.

Se ciò non dovesse bastare la regione Lazio, già bacchettata anche dalla commissione europea per non aver efficacemente affrontato le problematiche legate alla presenza di arsenico nelle acque pubbliche , ha deciso di eseguire, con una fretta d’altri tempi, i provvedimenti per far sì che tutti i comuni RIBELLI entrino nel carrozzone Taletiano, fregandosene dei cittadini che da domani vedranno anche quintuplicate le tariffe in bolletta a fronte di servizi pari allo 0.

Credo che il presidente Zingaretti debba prendere atto e riconoscere apertamente il fallimento gestionale di Talete, ed attendere quantomeno che sia il governo centrale a pronunciarsi in materia attraverso la riforma del sistema che sovrintende alla gestione delle risorse idriche in Italia. Chiediamo quindi a gran voce che vengano rispettate le volontà di migliaia di cittadini della regione Lazio e si smetta di trattare il popolo come sudditi da spremere in ogni circostanza e senza appello.






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