ANNO 14 n° 109
Provincia Viterbo in salvo
e diventarą pił grande
Due dei tre requisiti la metterebbero
al riparo dalla soppressione
28/06/2012 - 04:00

VITERBO  - La Provincia di Viterbo dovrebbe essere in salvo. Addirittura potrebbe diventare più grossa, “annettendosi” una porzione della provincia di Rieti, destinata alla soppressione, e potrebbe perfino conquistare qualche lembo più periferico di quella di Roma. E’ questa la nuova geografia provinciale che emerge dall’ultima ipotesi di lavoro presentata dal governo all’Upi (Unione delle province italiane). La Tuscia, infatti, rispetta due dei tre criteri individuati per garantirsi la sopravvivenza: ha più di 3mila chilometri quadrati di territorio e 60 comuni, 10 in più del limite minimo. Non ha una popolazione superiore a 350mila abitanti, ma la bozza d’accordo prevede che siano sufficienti due dei tre requisiti per sfuggire al colpo di spugna.

Ma non è ancora tutto: con il varo delle dieci città metropolitane (Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Reggio Calabria), accompagnato dalla contestuale soppressione delle loro province e il ridisegno delle amministrazioni periferiche dello Stato (prefetture, questure, eccetera), il Viterbese potrebbe acquisire anche alcuni lembi di quella diventerebbe l’ex provincia di Roma.

Nel Lazio si salverebbero solo Frosinone e Viterbo. La prima perché rispetta tutti i parametri: 493.928 abitanti, 3.612 chilometri quadrati di superficie, 91 comuni; la seconda perche ne rispetta 2 su 3: 3,612 chilometri quadrati di superficie e 60 comuni. La popolazione, 313.998, invece, è al di sotto del limite stabilito. Rieti, nonostante abbia 73 comuni, con 156mila abitanti e 2.749 chilometri quadrati di territorio è out. Pollice verso anche per Latina, nonostante i 544.391 abitanti, che ne fanno la seconda provincia del Lazio, non ha nei la superficie sufficiente, 2.250 chilometri quadrati, nei i comuni, 33 in tutto.

A livello nazionale, quindi, dovrebbero essere tagliate 36 province: Pescara, Teramo, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza, Rieti, Latina, Savona, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Isernia, Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Taranto, Brindisi, Barletta, Andria, Trani, Pisa, Grosseto, Siena, Lucca, Arezzo, Livorno, Prato, Pistoia, Massa-Carrara,Terni, Rovigo. Alle quali si aggiungerebbero quelle delle città metropolitane: Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Reggio Calabria.






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