ANNO 14 n° 116
La procura chiede cinque archiviazioni
Resta indagata solo una donna romana
Secondo il Pm sarebbe stata lei a cedere l'eroina che ha ucciso il medico siciliano
La famiglia annuncia che impugnerà di nuovo le conclusioni del magistrato
07/06/2012 - 15:03

VITERBO – Sono stati notificate nel pomeriggio le richieste d’archiviazione chieste dal Pm Renzo Petroselli nei confronti di cinque delle sei persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito del supplemento d’indagini sulla morte dell’urologo siciliano Attilio Manca, avvenuta a Viterbo il 12 novembre 2004. Si tratta di Angelo Porcino, ai domiciliari per estorsione e imputato di partecipazione ad associazione mafiosa, Ugo Manca, cugino di Attilio, Salvatore Fugazzotto, Andrea Pirri e Lorenzo Mondello, tutti residenti a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), paese d’origine di Attilio. I reati ipotizzati nei loro confronti erano cessione di droga e morte a seguito di cessione di droga.

Tra i destinatari del provvedimento non compare invece Monica Mileti, residente a Roma. Ciò potrebbe significare che a lei, il Pm stia facendo notificare un avviso di conclusione delle indagini. Qualora il Giudice per le indagini preliminari dovesse accogliere le richieste del Pm, la donna resterebbe l’unica indagata. Quindi l’unica per cui potrebbe essere disposto il rinvio a giudizio.

La famiglia Manca ha già annunciato che si opporrà all’archiviazione: “E’ molto probabile – ha dichiarato il loro legale, l’avvocato Fabio Repici – che impugneremo per l’ennesima volta le conclusioni del Pm”.

La famiglia Manca ha sempre smentito che Attilio facesse uso di droga. Soprattutto contestano che il giovane medico si sia suicidato iniettandosi eroina mista a un potente tranquillante. La loro tesi è che sia stato ucciso e che chi lo ha assassinato lo abbia fatto per farlo tacere dopo averlo obbligato o ad accompagnare il boss mafioso Bernardo Provenzano a Marsiglia, in Francia, per essere operato di cancro alla prostata. Oppure perché sarebbe stato costretto ad assistere lo stesso Provenzano durante una fase della latitanza che, secondo quanto dichiarato da un pentito, avrebbe trascorso nell’alto Lazio.

Questa ipotesi, però, è stata esclusa dai magistrati e definitivamente archiviata. Ma la battaglia dei Manca per approfondire anche questa pista prosegue. Ieri sera, la madre Angela l’ha rilanciata durante la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.

Il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti,ha convocato per domani mattina, alle 12, una conferenza stampa per illustrare i risultati del nuovo filone d’indagini, limitato, come detto, al reato di cessione di droga e di morte a seguito di cessione di droga.

 





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