ANNO 14 n° 89
La Procura chiede che le clarisse restino
Lettera del procuratore in Vaticano: ''Preziose per testimoniare sull'indagine''
04/12/2015 - 02:01

VITERBO – Tesoro di santa Rosa, la Procura che sta conducendo l’indagine ritiene importante che le ultime tre clarisse del convento rimangano a Viterbo almeno per un altro anno. Le loro testimonianze su presunti ammanchi a questo significativo patrimonio potrebbero infatti rivelarsi preziose.

E’ il Messaggero a svelare l’esistenza di una lettera del procuratore capo Alberto Pazienti al Vaticano dove viene sottolineata l’opportunità della permanenza delle tre nel convento viterbese, soprattutto della madre badessa suor Annunziata Campus.

Il procuratore avrebbe scritto, riporta il Messaggero, al prefetto della congregazione per gli istituti di vita consacrata e la società di vita apostolica, cardinale Joao Braz de Aviz chiedendo di confermare la presenza delle clarisse per alcuni mesi.

L’inchiesta della Procura punta a fare luce su ipotizzate sparizioni di pezzi importanti nel ''tesoro di santa Rosa''. Intanto è stato dato incarico a un consulente per realizzare un inventario di beni, ancora non catalogati, in collaborazione con la Soprintendenza e il nucleo di polizia giudiziaria con l’ispettore onorario Mibac Felice Orlandini. In diversi ambienti c’è perplessità su questa operazione che vuole interessare il convento, spostando le rappresentanti di un ordine che da settecento anni custodisce il corpo e la tradizione della santa patrona viterbese.





Facebook Twitter Rss