ANNO 14 n° 107
Su Viterbopost.it
La Pietą della discordia
Il capolavoro Del Piombo conteso
tra assessori (e Vittorio Sgarbi)
01/11/2014 - 00:38

VITERBO - L’usura di cinquecento anni. I terremoti. Le razzie napoleoniche e quelle naziste. I ladri di opere d’arte. In cinquecento anni La Pietà di Sebastiano Del Piombo ha superato ogni ostacolo, ed è giunta a noi ancora intonsa. Ma attenzione, perché oggi questo sublime dipinto su tavola rischia grosso, rischia di non sopravvivere alla guerra degli assessori. Che se la contendono senza esclusione di colpi. Sic transit gloria mundi.

Esagerazioni a parte, la faccenda resta comunque buffa. E ad oggi non si sa quale strada debba prendere l’opera. Inizialmente si pensava a Vicenza, dove La Pietà sembrava destinata ad andare ad ingrossare la sfilza di capolavori (115, tra cui Caravaggio, Van Gogh e altri) della mostra “La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento”, spettacolosa esposizione che occuperà la basilica palladiana dal 24 dicembre al 2 giugno 2015. In cambio, i veneti avrebbero mandato a Viterbo un paio di quadri utili – se non fondamentali – all’organizzazione di una mostra molto più piccola e discreta a Palazzo dei priori, per il periodo natalizio. Alla cosa stava lavorando di buona lena l’assessore Delli Iaconi, circondato da un trust di cervelli che farebbe impallidire il Metropolitan (il museo newyorkese, mica il cinema).

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