ANNO 14 n° 88
La magia dei templari al museo civico
Reperti unici portati
in città in occasione del ritorno
della mostra dell'antiquariato
20/03/2015 - 02:01

di Roberto Pomi

VITERBO – ''I templari tornano a Viterbo'', è questa la mostra che è in allestimento al museo civico Rossi Danielli e che è chiamata ad arricchire l’offerta della città dei papi nei giorni di Antiquaria (21-29 marzo). Nella circostanza l'ingresso al museo sarà gratuito per tutta la durata della rassegna.

Il tutto è organizzato dall’associazione culturale Terza Esperide di Palermo, che espone la propria collezione di reperti medioevali collegati al misterioso mondo dei cavalieri templari. Pezzi che fanno parte del progetto Museo Federico II e il Medioevo.

Le ricerche da anni intraprese in Sicilia tramite la ''Terza Esperide'' e il suo fondatore, Giulio Torta, per acquisire ed interpretare oggetti che furono in possesso dei cavalieri templari (1118- 1314), hanno svelato nuove tracce di comportamenti legati alla fede e alla religione, ma profondamente intrisi di superstizioni e pervasi da barlumi misteriosi quanto impenetrabili di riti e credenze esoteriche. Grazie a raffronti paleografici e riscontri attuati sulle iscrizioni, sulla tecnica di lavorazione del metallo e sugli smalti, questi reperti, risultano databili con certezza al periodo medievale, pur avendo una composizione molto diversa dagli smalti e dai manufatti smaltati principalmente francesi, sino ad oggi studiati.

Non vi sono bastevoli documenti certi riguardanti l'Ordine, perché non esistono che pochissimi scritti dei cavalieri su loro stessi e le notizie che abbiamo, spesso sono da valutare con molta discrezionalità. Per questo i pochi oggetti ascrivibili con certezza all'Ordine dei Cavalieri Templari risultano dei documenti molto importanti.

In mostra dei preziosi scrigni per le decime, impregnati di eleganza e mistero. Manufatti in prezioso argento, dovevano probabilmente assoggettare il donatore che avrebbe offerto solo monete in metallo prezioso (l'argento nel medioevo valeva molto più di oggi). Questi rari manufatti racchiudono concetti e motti cavallereschi per avvalorare la sacrale richiesta di finanziamento all'Ordine monastico. In mostra un insieme di rarità e curiosità con oggetti inediti dal carattere islamico arricchiti spesso da decori bizantini, con essenzialità normanna e forza sveva. Un unicum poco conosciuto e irripetibile, frutto di un insieme di culture presenti nel medioevo in terra di Sicilia.

Gli oggetti scoperti in quasi trenta anni di pazienti ricerche presso private collezioni isolane, e sul mercato antiquario sia nazionale che estero, sono la tangibile presenza del ricordo di sfortunati uomini di chiesa e guerrieri che ebbero una colpa sopra tutte, quella di essere legati a un profondo credo ideale e indistruttibile, anche al di là della vita.





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