ANNO 14 n° 109
La madre: ''Felice di sapere che mia figlia non ha ucciso sua sorella”
La madre di Tania ed Ala agli avvocati dopo la sentenza
22/06/2012 - 01:44

di Alessia Serangeli

VITERBO - “Sono felice di sapere che non sia stata mia figlia ad uccidere sua sorella. Dopo tre anni di angoscia mi sento sollevata. Spero che adesso Ala abbia intenzione di riallacciare i rapporti”. Così Elena Nekifor dopo il verdetto emesso dal collegio presieduto da Mario D’Andria che, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato la giovane moldava ad otto anni per favoreggiamento.

“Adesso spero che abbia intenzione di riprendere i contatti”, ha confidato al suo avvocato che, sebbene abbia espresso soddisfazione per il verdetto, ha sottolineato come, in realtà, non ci sia nulla da festeggiare. “È scomparsa una madre di famiglia e sua figlia, una ragazzina di appena 13 anni, e a distanza di tre anni i parenti non hanno nemmeno un posto, una tomba, su cui piangere”.

Tra questi c’è la piccola Erika, la bambina che Esposito ha avuto otto anni fa da Tatiana. “Sta bene ed è serena. Vive lontano e torna a Viterbo una volta al mese per far visita al padre”. A riferirlo è l’avvocato Claudia Polacchi, rappresentante legale della piccola.

Erika, in particolare, vive a Bologna ormai da due anni, va bene a scuola e fa sport. La nonna materna, Elena, la vede quasi ogni giorno, mentre una volta al mese fa visita al padre in carcere e ai nonni Maria ed Enrico. Sebbene viva lontano dal luogo della tragedia, non dimentica i genitori. La sua mamma, soprattutto.

 





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