ANNO 14 n° 89
La lista ''Le Campanelle'' sui 100 giorni della nuova amministrazione
Ospedale, casa di riposo, raccolta differenziata e immigrati i temi trattati
22/09/2016 - 15:29

ACQUAPENDENTE - La lista ''Le Campanelle'' rende nota una informativa dal titolo ''I primi 100 giorni della nuova amministrazione''.

''Premettiamo - sottolineano - che a noi la memoria fa un po’ difetto per cui non ricordiamo esattamente cosa promise il nuovo primo cittadino in campagna elettorale, di sicuro ricordiamo che aveva idee chiare e obiettivi precisi da raggiungere entro i suoi primi 100 giorni di amministrazione.

Tralasciando le dichiarazioni vuote ed inutili pubblicate ad un mese dell’elezione, che vantavano provvedimenti frutto della precedente giunta, proviamo a fare il punto della situazione, o per lo meno il nostro punto, ossia quello delle cose non fatte e che noi abbiamo più volte sottolineato come priorità:

1) Ospedale civile di Acquapendente. La situazione è critica, manca il personale medico, quello che c’è lavora a ritmi insostenibili nel lungo tempo, i servizi ambulatoriali offerti sono in costante diminuzione e le liste d’attesa sono sempre più lunghe. Non c’è il governo della situazione a livello locale, non c’è un indirizzo chiaro da parte della direzione strategica della ASL e non ci sembra che l’amministrazione svolga il suo ruolo di garante nella salvaguardia dei servizi della struttura.

2) Casa di riposo. Mentre l’smministrazione nomina esperti e commissioni di controllo e lavora su progetti, probabilmente irrealizzabili di Rsa (settore ormai in crisi) con annessa eventuale dialisi e servizi aggiuntivi (come ennesimo incentivo a favore del privato), ci chiediamo come si sta intervenendo con la Regione per riparare al dissesto economico presentato della Casa di riposo San Giuseppe, struttura fondamentale in una comunità dove la percentuale di anziani è quasi la più alta d’Italia.

3) Raccolta differenziata dei rifiuti. Se l’obbiettivo era quello di motivare la popolazione ad aumentare la differenziazione dei rifiuti e ad aderire alle buone norme comportamentali per la salvaguardia dell’ambiente, di sicuro il mezzo individuato non è quello più efficace. Il nuovo regolamento, oltre ad apportare migliorie abbastanza irrilevanti toglie parte del servizio non permettendo di conferire direttamente all’isola ecologica l’indifferenziata e obbligando,pena sanzione,ad esporre l’immondizia dalle 6,30 alle 7,30 di mattina , non ci sembra invogli la popolazione a fare meglio, a dimostrazione di questo sono già comparsi lungo le strade i vari sacchetti gettati a caso. Non è con le ordinanze che si ottiene la collaborazione della cittadinanza, la belle parole dette in campagna elettorale sulla condivisione e sulla partecipazione che fine hanno fatto?

4) Problema richiedenti asilo. La situazione è completamente fuori controllo, non si sa quanti sono, come vengono gestiti e se sono garantite tutte le misure igieniche e sanitarie previste. Le nostre richieste sono state inascoltate. Unico provvedimento preso dall’amministrazione quello di relegarli nelle strutture della Riserva con il raggiungimento di due obiettivi: primo entrare nel circuito di quelli che sfruttano la situazione emergenziale per fare cassa e secondo andare in deroga su quello che era lo scopo di suddetti casali nell’ottica di uno sviluppo sostenibile dell’ambiente protetto in cui sono situati. Senza tenere conto a quali problematiche sociali si può andare incontro tenendo queste persone in luoghi così isolati per lunghi periodi.

Tralasciamo al momento altre situazioni ancora in elaborazione, quali i provvedimenti per migliorare la viabilità del centro storico, o la gestione degli impianti sportivi, anche questi discussi senza aver minimamente tenuto conto delle richieste degli attori principali coinvolti e di cui vi aggiorneremo in seguito.

Ci sembra che alla base di tutti i provvedimenti ci sia una carenza di fondo: manca uno studio approfondito della situazione di partenza, non c’è nessun tipo di consultazione con i portatori di interesse e non viene valutata la fattibilità dei progetti, esempio lampante il miraggio dell’incubatore d’impresa che, come da noi sostenuto più volte in campagna elettorale, non è assolutamente realizzabile nel nostro territorio. Anche questa non era altro che una falsa promessa da campagna elettorale''.

 






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