ANNO 14 n° 115
La geotermia alle porte di Viterbo?
L'area interessata č tra Tobia e San Martino al Cimino (dentro c'č Belcollle...)
29/09/2016 - 02:01

di Nicola Savino

VITERBO - Per geotermia si intende l'insieme dei fenomeni naturali che comprendono la produzione e il trasferimento di calore prodotto all'interno della Terra. La banale conseguenza di questa definizione (che non è il massimo dal punto di vista scientifico, ma rende abbastanza bene l'idea) è che l'energia geotermica, cioè quella generata attraverso fonti geologiche di calore, è quanto di più naturale e ecologicamente corretto si possa immaginare. Tanto che fino a qualche decina di anni fa si riteneva che, in certe zone dell'Italia (la Toscana, innanzitutto, ma anche l'Alta Tuscia e lo stesso territorio di Viterbo, come si vedrà tra poco), l'uso della geotermia potesse costituire una forma alternativa (pulita e rinnovabile) ai tradizionali metodi che utilizzano combustibili fossili (petrolio, metano). Beh, le cose non stanno così e ne sanno qualcosa dalle parti di Latera dove la centrale geotermica costruita dall'Enel (e costata diverse decine di miliardi) rimase in vita pochissimo tempo e poi fu chiusa per via degli insopportabili cattivi odori che avevano reso la vita impossibile a tutta la popolazione della zona.

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