ANNO 14 n° 111
La Francigena azzera le fermate all'ospedale Belcolle
Le auto private in sosta selvaggia
impediscono le manovre ai pullman
18/10/2014 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO - Niente fermate dell'autobus all’interno della zona dell’ospedale di Belcolle. Da novembre sarà così, per protesta con una situazione insostenibile. Gli autisti Francigena sono sull’orlo di una crisi di nervi per la difficile situazione che ogni giorno devono affrontare per portare i passeggeri nelle quattro fermate previste ai diversi ingressi della struttura.

Parcheggi selvaggi, di ogni natura possibile e immaginabile, finiscono quotidianamente per bloccare il transito degli autobus. Automobilisti indisciplinati lasciano le proprie auto fuori dagli spazi consentiti e soprattutto sulle carreggiate di transito, causando continui ritardi sulla linea 11 che serve Belcolle. L’azienda ha segnalato più volte la difficile situazione, che sta causando disagi a chi si serve dei mezzi pubblici per raggiungere il nosocomio.

A oggi nessuna risposta e il nervosismo aumenta. E’ stata anche inviata alle autorità competenti una lettera, con la quale si comunica la decisione di non servire più con gli autobus, in maniera temporanea, l’area interna dell’ospedale Santa Rosa.

La linea 11 è utilizzata non solo dai cittadini che hanno bisogno di raggiungere Belcolle, ma da tutti quelli che devono spostarsi sull’asse tra San Martino e Viterbo. A volte i mezzi sono rimasti bloccati anche per mezz’ora nel piazzale, generando ritardi inaccettabili sulle corse.

Per questo dal primo novembre è intenzione dell’azienda effettuare la salita e discesa dei passeggeri fuori dall’area della struttura. In questi mesi gli autisti hanno cercato di fare il possibile, finendo in alcuni casi per spaccare anche le gomme dei pullman (una costa anche 700 euro).

Nonostante le continue segnalazioni nessuno ha mai messo seriamente mano al problema. Soprattutto per gli autisti è importante far passare un messaggio: “Ci scusiamo per il disservizio, ma non è per colpa nostra. Siamo costretti a prendere questa decisione visto il menefreghismo di chi dovrebbe intervenire”.





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