ANNO 14 n° 116
''La ferrovia Roma Nord ai titoli di coda''
Dopo il ''taglio'' dei treni extraurbani, da ieri soppressi anche i bus integrativi
19/09/2018 - 12:04

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo:

''Siamo probabilmente giunti al punto di non ritorno per la nostra gloriosa ferrovia: da qualche settimana sono costantemente soppressi i treni extraurbani di collegamento tra Calatano e Viterbo e tra Catalano e Montebello, tagliando fuori di fatto l’utenza tra Viterbo e Roma fuori il GRA (per questo abbiamo fatto l’ennesimo esposto alle procure e non solo). E’ chiaramente in atto uno smantellamento della parte alta della nostra ferrovia, senza che l’ente proprietaria (Regione Lazio) da noi costantemente pungolata per il controllo e governo del contratto di affidamento del servizio, si sia mai mossa per fare azioni veramente incisive verso il gestore, che purtroppo è Atac da circa 10 anni. Diciamo “purtroppo” perchè questo “affidamento diretto” sta costantemente stritolando e distruggendo di fatto la nostra linea ferroviaria.

Oggi si è arrivati al massimo del minimo: soppressi anche i bus integrativi (l’ennesima invenzione di Atac e Regione Lazio per sopperire alle mancanze del treno con il bus…) che altro non fanno che aumentare traffico e inquinamento sulla via Flaminia.

Tutto questo alla faccia della tanto agognata “intermodalità”, che evidentemente al Comune di Roma e in Regione Lazio non sanno nemmeno cosa sia, visti i pessimi risultati della gestione del trasporto pubblico nella capitale e dintorni.

Di fatto l’utenza che una volta prendeva il treno o il bus per spostarsi da roma nord adesso prende l’automobile privata, con i risultati che vediamo tutti: traffico congestionato da Prima Porta a Roma Centro, tutti i giorni ormai. Le vie consolari Flaminia e Cassia, oltre la Via Tiberina, sono praticamente impraticabili verso Roma in orario di punta.

Per non farci mancare proprio nulla, in questo momento c’è pure un guasto tecnico sulla tratta urbana, quella che funziona un po’ meglio (a parte le continue soppressioni di treni mascherate da ritardo in partenza).

Restiamo inoltre stupefatti per l’immobilismo dei sindaci dei comuni interessati dai disagi, da Sacrofano a Viterbo, nonostante le nostre continue sollecitazioni a intervenire. Come se non importasse nulla di quanto patiscono i loro cittadini negli spostamenti da e per la capitale.

L’odissea quotidiana del pendolare della Roma nord sembra non avere fine, visto che la gara per l’affidamento del servizio forse partirà nel tardo 2019 (sempre che La Regione riesca a farla partire), ma con il concordato in atto tra Atac e Tribunale, con i cantieri fermi, sarà molto difficile rispettare i tempi e quindi prima del 2021-2022 non si avrà nessuna minima speranza di miglioramento del servizio.

Di certo che altri 3 anni (minimo) con questi presupposti e con questa gestione significano 3 anni di morte assistita per la tratta extraurbana.

Ricordiamo che Atac per questo (dis)servizio prende dalla Regione ben 80 milioni di euro l’anno e dai nostri riscontri non sembra che vengano applicate le penali e i rilievi previsti da contratto per le innumerevoli soppressioni e ritardi dei treni. Questo è un fatto gravissimo di cui ha piena responsabilità l’ente regionale e di cui abbiamo interessato anche la Procura della Repubblica presso la Corte dei conti.

In bocca al lupo, amico pendolare della Roma-Civita Castellana Viterbo, ora diventata Roma-Catalano. Noi comunque saremo sempre al tuo fianco''.

Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord






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