ANNO 14 n° 116
La centrale di Montalto guarda al futuro
ma i possibili acquirenti sono top secret
21/07/2016 - 01:52

VITERBO (a.v.) - Entro fine anno la centrale termoelettrica di Montalto di Castro e tutti i 220 ettari del suo sito avranno un nuovo futuro, lontano dal mondo dell'energia. È stato presentato oggi pomeriggio nella sede di Federlazio il progetto ''Future-e'' per la riqualificazione della centrale e di tutta la sua area alla presenza del padrone di casa, il direttore di Federlazio Viterbo Giuseppe Crea, del sindaco di Montalto Sergio Caci, dell'onorevole Alessandro Mazzoli, e ancora Marco Fragale, responsabile Enel Business Development Italia Russia, e Giuseppe D’Orsi (Enel Business Development Italia).

Una storia lunga e travagliata quella della centrale che parte da lontano, precisamente dal 1979, quando venne dato il nulla osta per la realizzazione dell'impianto nucleare con due unità ad acqua bollente da 1000 MW ciascuna e il montaggio, nel 1985, del reattore della prima unità.

Poi il cambio di rotta, nel 1987 quando in seguito all'incidente di Cernobyl e alla vittoria del No al referendum furono interrotti i lavori di costruzione dell'impianto. Non più nucleare ma termoelettrico, con altri 10 anni di lavori per la riconversione e la messa in funzione. Infine il 2009, con l'inizio dell'era del fotovoltaico e la costruzione di un impianto di pannelli su 12 ettari con una potenza di punta di 6 MW. Ed eccoci nel presente, 20 luglio 2016.

''Federlazio e le sue aziende - esordisce il padrone di casa Giuseppe Crea - sono cresciute, da 40 anni, insieme con la centrale di Montalto di Castro e le varie vicissitudini che l'hanno accompagnata. Era d'obbligo per noi capire, in questo incontro con Enel, quale sarà il futuro di questo importante sito''.

 ''La sfida di Enel va raccolta - continua l'onorevole Mazzoli - e valutata come un’opportunità da non perdere. Una sfida che rappresenta una grande occasione per il mondo imprenditoriale viterbese. La sollecitazione è ai singoli ma anche alla capacità delle imprese locali di associarsi per cogliere una reale opportunità di ripresa economica, rilancio del tessuto imprenditoriale e sociale locale''. ''Questa operazione – conclude - si inserisce anche dentro alcune novità maturate rispetto alla dotazione infrastrutturale dell’area, con il Corridoio tirrenico e il completamento della Trasversale, senza dimenticare la vicinanza al porto di Civitavecchia''.

Ventidue i siti a livello nazionale su cui Enel punta alla riconversione produttiva, sia per logiche di mercato (siamo nell'epoca degli impianti solari sui tetti di casa) sia per quelle, sempre più invocate, di rispetto ambientale, basso impatto, efficienza energetica e risparmio nei costi.

 Ma come si svolgerà esattamente la procedura di vendita del sito di Montalto?

 ''L'operazione si svolgerà in due fasi - spiega Giuseppe Orsi, Enel Business Development Italia - Nella prima, iniziata il 24 maggio scorso e che terminerà il 2 settembre, ci sarà la la manifestazione d'interesse degli acquirenti, che se avranno i requisiti previsti dal bando potranno registrarsi sul sito di Future-E dove troveranno tutto il materiale utile, come per esempio il dossier informativo. Poi si passerà alla verifica preliminare da parte di Enel dei requisiti dei soggetti presentatori. Chi supererà questa selezione passerà poi alle operazione di due diligence, il sopralluogo, la proposta progettuale e l'offerta vincolante di acquisto. Tutto questo entro fine dicembre''.

 Varie le ipotesi di riconversione, che vanno da una parco a tema per sport estremi, a un circuito automobilistico, passando per un resort turistico, una cittadella dello sport o l'innovativa industria delle stampanti 3D, ma anche quella dei data center. Proprio su quest'ultima, da giorni si rincorrono sui giornali le voci di un interessamento di Amazon, il gigante delle vendite online, per fare della centrale del litorale un enorme server farm per gestire le attività della compagnia in Italia e nel sud Europa. Soluzione perfetta, vista l'esigenza per questi centri di elaborazione dati di una grande quantità di energia elettrica.

 Idea che invece non sembra non piacere tanto al sindaco Sergio Caci: ''Ho letto anche io di queste voci, non entro nel merito specifico. Ma i data center non portano lavoro alla gente, sono solo dei computer per elaborare dati. Le nostre imprese hanno una storia dietro, dai tempi della costruzione della centrale e non sono di certo le ultime arrivate. Noi ci auguriamo che in questa opera di riconversione ci sia il coinvolgimento di tutte le aziende del territorio e della provincia e proprio per questo stiamo definendo un protocollo d'intesa tra quest'ultime e l'Enel''.

 E sui altri possibli acquirenti? ''Non possiamo fare nomi - conclude Marco Fragale, responsabile Enel business Italia Russia -. È vero che è un'operazione da centinaia di milioni di euro ma siamo sicuri che qui nel nostro Paese ci siano imprenditori con le possibilità e i crediti delle banche necessari per entrare nel progetto. Ma non solo qui in Italia: ultimamente abbiamo parlato anche con una cordata cinese interessata al progetto Future-e...''.

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