ANNO 14 n° 89
La Asl parte civile contro i ''furbetti del cartellino''
Scandalo di Belcolle, il provvedimento annunciato da tempo è ora ufficiale
08/02/2017 - 07:23

VITERBO – La Asl di Viterbo si è costituita parte civile contro i ''furbetti del cartellino'' e i truffatori del reparto immunologico e trasfusionale dell’ospedale Belcolle. Un provvedimento questo che porterà quindi nelle aule del tribunale della Tuscia anche l’azienda sanitaria come parte lesa e richiedente il risarcimento dei danni procurati dall’assenteismo e dagli stipendi gonfiati dei 23 dipendenti indagati dalla procura. L’Asl di Viterbo sarà assistita, durante il processo penale, dall’avvocato bolognese Maria Rosaria Russo Valentini.

Dopo poche ore dallo scoppio dello scandalo di Belcolle la dirigente Daniela Donetti aveva già annunciato l’intenzione di voler muovere questa azione legale contro i 6 medici e i 18 infermieri indagati. ''L’Asl di Viterbo ritiene opportuno costituirsi parte civile per conseguire l’integrale risarcimento dei danni patrimoniali e non, subiti e non subendi, rivalutazione monetaria ed interessi come per legge derivanti dai fatti illeciti contestati''. Con queste parole la dirigenza spiega le motivazioni del provvedimento.

Intanto una commissione interna, istituita immediatamente dopo la chiusura delle indagini, sta calcolando i danni recati all’azienda dai 23 dipendenti per assenteismo e truffa. Insieme alla guardia di finanza sarà redatta quindi una relazione da inviare alla Corte dei conti, utile per la quantificazione del risarcimento.

Niente giustificazioni e niente sconti di pena per i ''furbetti del cartellino'' da parte della loro azienda dunque. La costituzione a parte civile dell’Asl di Viterbo infatti arriva dopo la piena collaborazione alle indagini della guardia di finanza e dopo le misure di sospensione dal lavoro della dirigente del centro trasfusionale Tiziana Riscaldati e dell’infermiera Stefania Gemini, già comunque sospesa su ordine della Cassazione.

E il pugno duro della dirigenza non si ferma. L’ufficio provvedimenti disciplinari infatti sta lavorando in queste ore per redigere lettere di contestazione di addebito e sospensione anche per altri ''furbetti del cartellino''. Nel contempo si sta provvedendo anche alla riorganizzazione del centro trasfusionale in modo da garantire comunque, durante questa fase, un’assistenza sanitaria adeguata ai pazienti. È di lunedì scorso infatti la nomina della dottoressa Silvana Zolla, come direttrice del reparto al posto della sospesa Tiziana Riscaldati.





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