ANNO 14 n° 88
Italia e Benin: decolla il progetto artistico
Al via il ''Progetto Orfeo'': beninesi e italiani protagonisti di un esperimento
24/09/2018 - 13:18

VITORCHIANO - Prende vita il ''Progetto Orfeo''. Otto ragazzi beninesi e altrettanti ragazzi italiani saranno protagonisti di un esperimento interculturale dalla valenza artistica e didattica spropositata. Una settimana di prove che porteranno il gruppo di artisti italo-beninesi a mettere in scena lo spettacolo teatrale ''Il Segno di Orfeo'' sabato 29 settembre alle 21.00 presso il Complesso di Sant'Agnese in Vitorchiano. La lingua, sarà ovviamente l'ostacolo più grande da affrontare.

Per questo il professor Akoha, accompagnatore e didatta dei ragazzi africani, e tutto lo staff del Festival Quartieri dell'Arte hanno intenzione di far parlare il linguaggio universale dell'arte. In un momento storico di tensioni ed incomprensioni in ambito migratorio, uno degli obiettivi di tale progetto è proprio quello di far cadere tutti quegli stereotipi che portano il Paese ospitante a nutrire timore dell'altro.

Dopo l'arrivo dei beninesi a Fiumicino in mattinata e il trasferimento degli stessi a Vitorchiano nel primo pomeriggio, il professor Akoha e i ragazzi hanno incontrato per la prima volta gli artisti italiani. Un primo incontro magico e significativo. Infatti, una volta giunti nel Comune del Borgo Medievale, gli artisti africani sono stati bendati e accompagnati in un giardino all'aperto dai loro prossimi colleghi. Tramite odori, contatto tattile e presentazioni sussurrate a vicenda, il gruppo di italiani ha fatto in modo di instaurare, fin da subito, un legame particolare oltrepassando il cavillo della differenza linguistica. Una volta terminato il tutto, si è passati all'incontro istituzionale nella Sala del Consiglio del Comune di Vitorchiano. Oltre al gruppo di ragazzi italiani e beninesi, e al prof. Akoha, al rendez-vous erano presenti: l'Ambasciatore, nonché ideatrice del progetto, Evelyne Togbe-Olory, il rappresentante della Farnesina Fortunato Mangiola, il Direttore del Festival internazionale Quartieri dell'arte Gian Maria Cervo, il Sindaco di Vitorchiano Ruggero Grassotti ed il Presidente dell'ADI Franco Eco.

Il primo a prender parola è stato il sindaco: ''Benvenuti a tutti. Ci troviamo in una sala che ha preso vita oltre 500 anni fa ed è qui dove si tengono gli incontri più importanti per la città di Vitorchiano. Mi preme ringraziare chi ha reso possibile questo progetto; quando mi è stato raccontato mi ha subito affascinato.

Sono sicuro che l'arte rappresenterà il mezzo ideale per far incontrare due culture così diverse come quella italiana e quella beninese. L'arte non ha confini e, in tal senso, darà modo ai ragazzi di entrare in unione e di condividere un'esperienza che, anche a livello artistico, porterà a qualcosa di importante''.

Dopo di lui, sono seguiti i ringraziamenti dell'Ambasciatore Evelyne Togbe-Olory: ''Ringrazio veramente tutti per esse qui oggi, ma in particolar modo vorrei complimentarmi con il trattamento che il Sindaco ci sta riservando. Non solo ha permesso ai ragazzi di alloggiare nella Foresteria, il sig. Grassotti ha contattato personalmente il Console per far sì che gli artisti beninesi possedessero il visto nel minor tempo possibile. Sono 18 mesi che ci stiamo preparando a questo progetto e vi posso assicurare che dietro c'è stato un lavoro enorme e faticoso. Non ho nessun dubbio che vivrete un'esperienza ricca – dice rivolgendosi ai giovani l'Ambasciatore del Benin – Il mondo vi guarda, avete la possibilità di dimostrare che c'è veramente voglia di colmare quel fossato creatosi tra i nostri due continenti. Vorrei che la vostra esperienza cancelli cliché che non hanno motivo di esistere. Dosate ogni parola, ogni azione, ogni gesto e fate sì che le emozioni parlino per voi. Alla fine del progetto non dovrà risultare come un'esperienza personale, ma di gruppo. Oggi siete diventati attori di un ideale, parlate ed interagirete per il Paese che rappresentate. Potete farlo, dovete farlo. Buona fortuna!''.

Successivamente è toccato al Direttore Gian Maria Cervo: ''Come ha detto chi mi ha già preceduto, ci tengo a ribadire che mi aspetto veramente un'esperienza unica. Ci si potrà confrontare in totale serenità e si sfideranno cliché del tutto privi di fondamenta. I ragazzi incontreranno registi e drammaturghi unici nel loro mestiere provenienti da Paesi come l'Irlanda, la Gran Bretagna e la Turchia. Siamo solo all'inizio di un tour de force dispendioso, ma che porterà soddisfazione a tutti. Vitorchiano è stato un territorio attraversato per secoli da grandissimi artisti come Michelangelo ed Escher. Oggi tocca a voi, sono sicuro che sarete all'altezza''.

In seguito Fortunato Mangiola si è detto entusiasta dell'accoglienza presso Vitorchiano e in generale del “Progetto Orfeo”: ''Un progetto che alla Farnesina abbiamo sostenuto con grande piacere. C'è un aspetto culturale intrinseco da non sottovalutare. L'Ambasciatore ci ha parlato di un fossato, facciamo sì che tramite questa esperienza si riesca a ricostruire un ponte che ricolleghi i due continenti. Spero che i ragazzi facciano ritorno nel Benin con un bel ricordo dell'Italia''.

Ha poi preso parola il professor Akoha: ''Non voglio ripetere quanto già stato detto perché l'Ambasciatore ha riportato l'essenziale. Quando l'Ambasciatore parla è il Benin che sta parlando. Volevo rassicurare i nostri omologhi italiani che in questa ricerca della durata di 18 mesi noi abbiamo portato il meglio del meglio del nostro Paese. Mi preme sottolineare l'emozione che accompagna tutti i ragazzi africani presenti qui oggi. Quando si parla d'Italia il riferimento all'arte è un passaggio talmente chiaro e semplice che ne fa la Capitale mondiale in tale ambito''.

Infine, in chiusura d'assemblea, il Presidente dell'Adi Franco Eco ha esposto un parallelo molto significativo:''Io vengo da un paese del sud-Italia. La mia vita artistica è molto simile alla vostra. Ho sempre cercato di fare nuove esperienze lontano da casa mia poi, però, dopo aver conosciuto tanti artisti e tanti maestri, sono sempre tornato dove sono nato per dare qualcosa alla mia città natale. Ricordate che dovete fare la stessa cosa. Avete l'occasione per imparare metodologie e conoscenze totalmente nuove, ma soprattutto per far diventare grande il Benin. Dovrete trasmettere agli altri le vostre capacità, il vostro sapere a chi non è riuscito a venire qua. Io vi saluto, con voi ci rivediamo a novembre per i saluti. E chissà che non sarà soltanto un arrivederci''.






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