ANNO 14 n° 89
Isis, primi raid Usa in Siria
23/09/2014 - 10:42

Più di 20 miliziani dello Stato islamico sono morti negli attacchi aerei condotti la notte scorsa in Siria dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Lo ha riferito la ong Osservatorio siriano dei diritti umani.

 

Gli Stati Uniti sono passati all'azione contro l'Isis anche in Siria, in maniera massiccia: aerei da combattimento, bombardieri e missili Tomahawk lanciati dalle navi che incrociano nella regione hanno colpito nel corso della notte obiettivi nel nord del Paese. E non e' ancora finita. 'Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell'Isil in Siria', ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo che 'poiché le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli'. Tuttavia, altre fonti della difesa Usa hanno affermato che le 'nazioni partner' che partecipano 'in pieno' sono l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Giordania e il Baherein. 'La decisione di condurre i raid aerei e' stata presa oggi dal comandante del Comando centrale Usa sulla base dell'autorizzazione ricevuta dal Comandante in capo', il presidente Barack Obama, ha detto l'ammiraglio Kirby. Secondo quanto riferisce il Washington Post, gli Usa avevano individuato almeno 20 obiettivi da colpire nella prima ondata di bombardamenti in Siria, che fa seguito ad una campagna avviata gia' lo scorso 8 agosto contro obiettivi dell'Isis in Iraq. Da allora, a ritmo quotidiano, i caccia americani hanno preso di mira e distrutto almeno 190 obiettivi. Fino ad ora e' stata pero' soprattutto una campagna a carattere di difesa, per proteggere il personale diplomatico e militare americano nel Nord dell'Iraq e per sostenere le forze irachene impegnate a contrastare l'avanzata dell'Isis nella regione della strategica diga di Mosul e verso la citta' di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Questa volta, secondo le indicazioni, gli obiettivi presi di mira sarebbero nel 'cuore' dello Stato islamico, a Raqqa, la citta' nel nord della Siria dove il 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi ha posto la sua 'capitale'. In particolare si parla di centri di comando e controllo e di campi di addestramento e di depositi di armi e munizioni. La conferma sembra arrivare proprio dagli abitanti della citta', che via Twitter riferiscono di numerose esplosioni e di continui sorvoli di aerei da guerra.

 

Un gruppo legato all'Isis ha rivendicato oggi con un video il rapimento di un francese in Algeria e ha minacciato di ucciderlo entro 24 ore se la Francia non fermerà i raid contro i jihadisti in Iraq. Nel video si mostra l'ostaggi, Hervè Pierre Gourdel, che chiede al presidente Hollande di farlo uscire da questa situazione. Il gruppo jihadista algerino 'Jund al-Khilafa' (I soldati del Califfato) che ha rivendicato il rapimento del cittadino francese, ha fatto professione di fedeltà all'Isis. Nel video si vedono due uomini seduti armati di kalashnikov e mascherati con in mezzo l'ostaggio francese. L'uomo dice di essere originario di Nizza e di essere una guida di montagna. Precisa di essere arrivato in Algeria sabato e di essere stato rapito domenica sera. La rivendicazione del gruppo armato giunge a poche ore dall'ultimo messaggio dell'Isis in cui si chiede di uccidere 'i miscredenti americani e europei - soprattutto uno sporco francese'.

 

Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha detto però che è escluso che la Francia ceda alle minacce di un gruppo terroristico'.

 

Nuove minacce a Occidente. Raid chimico in Iraq

'Attaccate i civili' e 'uccidete i miscredenti in qualunque modo possibile e immaginabile'. E' l'ultima agghiacciante minaccia che l'Isis invia all'Occidente. Un delirante messaggio audio di 42 minuti del portavoce dello stato islamico, Abu Muhammed al Adnani, che fa seguito ai video diffusi nei giorni scorsi dalla propaganda jihadista nel quale si indicano tutti gli obiettivi del Califfato. A cominciare da Roma, non come luogo fisico, ma 'cuore' del 'nemico crociato', capitale dell'Occidente cristiano: nel messaggio infatti non viene mai citata direttamente l'Italia. 'Conquisteremo la vostra Roma, spezzeremo le croci e faremo schiave le vostre donne, con il permesso di Allah': minaccia al Adnani che pronuncia parole particolarmente violente anche contro il presidente Usa Barack Obama, definito 'il ciuco degli ebrei' e chiamato tre volte 'vile'. L'incubo Isis ha già provocato l'esodo di almeno 130.000 curdi in fuga dalla Siria alla Turchia, per quella che si preannuncia come una nuova crisi umanitaria. Mentre alcuni deputati di Baghdad denunciano un attacco con armi chimiche a nord di Falluja, in cui sarebbero rimasti uccisi, asfissiati, almeno 300 soldati. Una notizia che, se confermata, rappresenterebbe un'inquietante escalation del conflitto.

ansa.it

 






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