ANNO 14 n° 110
''Io? Sempre preso di mira da Gianlorenzo''
In aula Francesco Battistoni, parte offesa nel processo per diffamazione
11/02/2017 - 02:00

VITERBO - ''Sono stato preso di mira in più occasioni da Paolo Gianlorenzo. Ovunque il giornalista andasse, qualsiasi testata dirigesse, era contro di me che si scagliava''. Parla in aula Francesco Battistoni, parte offesa nel processo per diffamazione a carico del giornalista.

Al vaglio della procura, una serie di articoli pubblicati nel marzo del 2013 da Gianlorenzo direttore pro tempo re della testata ''Etruria news'', in cui ci si rivolgeva al consigliere regionale, apostrofandolo come ''piccolo e coriaceo politico'' simile a ''Re Pippetto'' in quanto a statura. Basso, dunque, e anche poco avvezzo a lavorare, dal momento che, si leggeva ancora nel pezzo, di tante cose sarebbe stato ex, tranne che ''nei posti di lavoro'' a cui sarebbe stato fortemente aggrappato. Un velato riferimento, questo, agli scarsi impegni politici del Battistoni.

Che in aula, oggi, non sembra più nemmeno ricordare il singolo episodio: ''Gianlorenzo ha scritto talmente tanto contro di me che non ho più tenuto il conto delle diffamazioni ricevute''. Tanti gli articoli, dunque, e altrettante le querele sporte dal politico, pronto a far valere in aula le proprie ragioni.

Così come la difesa dell'ex direttore, l'avvocato Franco Taurchini. ''Gianlorenzo non ha scritto nulla che non corrispondesse a verità o a pura satira politica, troppo spesso dimenticata in questo paese. Il consigliere Battistoni è alto? Non esageratamente. Essere paragonato a Re Pippetto non è un'offesa''.

Ma non solo. Nell'articolo, datato 3 marzo 2013, si farebbe riferimento ad una telefonata tra Battistoni e l'ex collega Antonio Cicchetti, in cui i due si sarebbero scambiati pareri unanimi sul far fuori, alle successive elezioni, l'oggi consigliere regionale Daniele Sabatini. ''Quale sarebbe la diffamazione? Tutto corrisponde a verità, lo stesso Cicchetti ha ammesso di essere stato chiamato da Battistoni'', ha sottolineato il difensore del giornalista, presente in aula e pronto a raccontare anche la sua verità. ''Quel pezzo non l'ho scritto io, ma un mio collaboratore'', ha dichiarato.

Si tornerà in aula il prossimo 10 marzo per la discussione e la sentenza.






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