ANNO 14 n° 116
Invaghito e raggirato, ottantunenne
a processo per stalking e lesioni
Ieri in aula il racconto di un ex militare di Marina denunciato da una quarantenne
09/02/2017 - 00:18

TUSCANIA - ''Le lasciai il numero perché lo desse alla sorella, per metterla in contatto con un mio conoscente che doveva parlarle, ma al ritorno in macchina mi arrivò una chiamata sul cellulare: era lei. 'Perché non ci vediamo?', mi disse. Quella sera stessa uscimmo insieme per poi andare a casa mia. Entrò in bagno e venne fuori con addosso solo il mio accappatoio. 'Che aspetti?', e la serata continuò...''.

Inizia così il racconto di B.T., un ottantunenne, ex militare di Marina, a processo al Tribunale di Viterbo per i reati di stalking e lesioni. Ad accusarlo, R.C., una donna rumena quarantenne, con cui l’uomo nel 2012 (secondo la sua versione) ha avuto una frequentazione di sei mesi.

Una relazione che non sarebbe mai esistita secondo la donna che, nelle precedenti udienze, ha parlato di una corte spietata del pensionato, fatta di pedinamenti fuori casa e appostamenti davanti la scuola frequentata dal figlio, all’epoca alle elementari. Un incubo, che avrebbe portato la quarantenne a denunciare l’anziano, su cui scattò anche un divieto di dimora a Tuscania, poi convertito in arresti domiciliari per tre mesi.

Davanti al giudice Silvia Mattei, l’uomo ha raccontato la sua verità.

''L’ho conosciuta nel febbraio del 2012 – spiega -, per un mese le cose sono andate bene: andavamo a cena fuori e lei veniva a dormire a casa mia, portava anche il bambino. Non voleva però che la chiamassi, lo faceva sempre lei, e neanche che andassi a casa sua. Poi ha incominciato a chiedermi dei soldi: diceva che le servivano per ripagare un debito con un uomo che l’aveva aiutata in passato. 2.000 – 3.000 euro, questo mi chiedeva. Io sono arrivato anche a dargliene 9.000''.

Ma le richieste di mettere mano al portafoglio non finirono lì.

''Anche quando è partita per la Romania – prosegue – mi chiamava lamentandosi che le cose stavano andando male e aveva bisogno di soldi: le feci un bonifico di 500 euro e poi gliene diedi altri 300 quando andai a riprenderla a Orte''.

Dietro il continuo bisogno di denaro della donna, secondo l’ex ufficiale, ci sarebbe stato D.C., un ambulante invaghitosi della quarantenne rumena: prima le avrebbe dato 40.000 euro per aiutarla in un momento di difficoltà, poi avrebbe continuato a circuirla, con la donna oramai in soggezione. Proprio la scoperta dell'identità del ''benefattore'' avrebbe provocato la rottura definitiva tra i due, in quel 18 agosto del 2012.

 ''Mi ha anche schiaffeggiato - sottolinea l'ex colonnello - ci sono i testimoni''. Da D.C. sarebbe arrivata poi l’idea delle denunce per allontanare definitivamente il rivale in amore.

''Ho fatto 3 mesi di arresti domiciliari, su di me sono state dette falsità e ho avuto contro i vigili urbani e i carabinieri. Per fortuna ho un carattere forte. Signor giudice – conclude l’ottantunenne – facciamola finita una volta per tutte con questa telenovela''.

Discussione del processo rinviata al 21 giugno.






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