ANNO 14 n° 115
Intramontabile Primieri
''Si può vincere''
Dopo dieci anni da sindaco, ci riprova: ''A Orte può succedere di tutto''
11/04/2016 - 02:01

di Alessandro Castellani

ORTE - Quello di Dino Primieri è un nome che ad Orte non lascia mai indifferenti: impossibile ignorare un personaggio che è in politica da quasi vent’anni, ha fatto il sindaco per dieci e ha frantumato diversi record elettorali, tra cui l’incredibile plebiscito con cui fu riconfermato in carica nel 2009 (con circa il 70% dei voti) e l’elezione a consigliere con il maggior numero di preferenze di sempre nel 2014 (578).

Leggi qui l'intervista ad Angelo Giuliani, candidato di Orizzonte Comune

Dopo lo sfaldamento del Quadrifoglio, causato del burrascoso scioglimento della giunta Polo, Primieri ha considerato per qualche tempo l’idea di ritirarsi a vita privata, poi ha deciso di rimanere in pista, ripresentando il progetto con cui, nel 1999, si era candidato a sindaco per la prima volta: Idee Chiare. ''Dopo la fine dell’esperienza con Polo, avevo deciso di mollare tutto – confessa l’ex sindaco – ma a quel punto tanti amici, su tutti il compianto Antonio Bobboni, m’incoraggiarono ad andare avanti. Questa nuova corsa per me è un dovere morale nei confronti degli elettori, che ci avevano incaricato di governare nel 2014 e che sono stati traditi dalle dimissioni di Polo, ma anche una sorta di tributo ad un amico che non c’è più''.

Della fine della scorsa consiliatura e del rapporto con Moreno Polo, Primieri parla ancora adesso con un certo livore. ''La candidatura a sindaco di Polo nacque in maniera molto burrascosa. La scelta ricadde su di lui perché non avevamo alternative e non ho problemi ad ammettere che fu figlia di una serie di errori all’interno del Quadrifoglio, che però sulle prime fu difficile comprendere e correggere. Mi accusarono di voler fare il sindaco ombra, ma non è assolutamente vero: io non volevo nemmeno candidarmi, fu Polo stesso a chiedere espressamente la mia presenza in lista''.

La cronistoria prosegue: ''Una volta vinte le elezioni, io chiesi carta bianca al sindaco solo su due questioni che avevo particolarmente a cuore: la RSA e la casa famiglia. Il problema fu che Polo si creò da subito una struttura di governo parallela, formata da alcuni consiglieri e personaggi di sua fiducia, tramite cui prendeva decisioni scavalcando il Consiglio Comunale. La questione venne a galla già pochi giorni dopo le elezioni, ma il sindaco non si preoccupò mai di affrontarla. Dopo un anno, io ed altri cinque consiglieri di maggioranza perdemmo la pazienza e si arrivò alla rottura''.

Le dimissioni di Polo scaturirono a seguito di una clamorosa intervista su una TV locale, in cui Primieri e gli altri consiglieri dissidenti si scagliarono apertamente contro il loro stesso sindaco. Una mossa che molti ortani giudicarono un suicidio politico, ma che il leader di Idee Chiare rivendica tuttora con fermezza. ''Quell’intervista, in realtà, non fu un’idea mia, ma l’unico rimpianto che ho io è che avremmo dovuto farla molto prima. Arrivammo a fare quello che abbiamo fatto perché la situazione era diventata insostenibile''.

La fine traumatica dell’avventura con Polo ha spinto Primieri a riciclare un nome e un simbolo, quelli di Idee Chiare, presentati già diciassette anni fa. ''Lo facciamo perché abbiamo ritrovato l’entusiasmo che avevamo nel 1999. Idee Chiare fu il preludio a quell’unione di forze che prese il nome di Quadrifoglio: quattro gruppi diversi, di matrice politica anche contrastante, ma tutti uniti dall’amore per il territorio. Un’esperienza bellissima. Ora, dopo Polo, il Quadrifoglio non esiste più, per cui abbiamo pensato di tornare alle origini, perché lo spirito di mettersi al servizio degli ortani per noi è sempre lo stesso. Il nostro interesse politico è sempre stato circoscritto solo alla nostra città''

Eppure quest’anno, per la prima volta, il nome di Dino Primieri appare nel consiglio direttivo di un progetto politico che va oltre Orte ed abbraccia tutta la provincia: i Moderati e Riformisti di Giuseppe Fioroni. ''Però non è un partito – precisa l’ex sindaco – e ci tengo a dirlo perché io non mi sono mai legato direttamente ai partiti. E, soprattutto, ho messo in chiaro da subito che avrei aderito a quel progetto solo a condizione di non ricevere pressioni di alcun tipo sulle scelte da operare a Orte''.

Il leader di Idee Chiare non si sbilancia sul nome del favorito per la corsa a Palazzo Nuzzi. ''Veniamo da una fase politica molto particolare e da un commissariamento; sarà una corsa elettorale aperta, in cui tutti possono vincere''.

Con undici anni di esperienza amministrativa (di cui dieci da sindaco) alle spalle, Primieri conosce meglio di chiunque altro la situazione in cui versa il suo Comune. ''Il lavoro da fare a Orte è tanto e non ho certo la presunzione di dire che noi in questi anni non abbiamo sbagliato niente''. La priorità di Idee Chiare è l’annosa questione dell’acqua pubblica: ''Secondo le nuove normative, il nostro Comune rispetta tutti i requisiti per poter continuare a gestire il bene in maniera autonoma, quindi bisogna avviare al più presto le procedure di comunicazione all’Ato per scongiurare l’ingresso in Talete''.

Altri temi caldi sono il mantenimento della pressione fiscale, il potenziamento della promozione turistica ed il completamento dell’RSA. ''Siamo tra i Comuni del viterbese con la tassazione più bassa – spiega Primieri – eppure in questi anni siamo riusciti a realizzare tantissime opere pubbliche: merito della nostra capacità di ottenere finanziamenti, che, permettetemi di dire, non è cosa da tutti. Sul progetto turistico di Orte Sotterranea, invece, bisogna ricordare che la mia amministrazione per prima ha creduto in quell’iniziativa, partita grazie a Maurizio Bernardini, Angelo Ciocchetti ed i volontari dell’associazione Veramente Orte. Per quanto riguarda l’Rsa di Petignano, faccio presente che noi avevamo un accordo con la Asl per completare la struttura a nostre spese e mantenerne autonomamente la gestione, ma poi qualcosa si è messo di traverso e si è bloccato tutto. Stiamo parlando di un’opportunità sociale ed occupazionale importante, faremo di tutto per completarla''.

Sul tema della sanità, il leader di Idee Chiare fa anche una proposta al commissario De Rosa. ''In questi giorni il centro salute non ha superato i controlli di sicurezza per proseguire lo svolgimento di tutte le attività previste al suo interno. Invece di chiudere il centro e far perdere ad Orte un servizio importantissimo, noi suggeriamo al commissario De Rosa di trasferire la struttura nei locali comunali dell’università, che sono perfettamente a norma e disponibili già da ora''.

Un’esperienza, il commissariamento, che secondo Primieri avrebbe potuto comunque viversi meglio. ''È vero che un commissario ha dei poteri amministrativi limitati, ma l’operato della dottoressa De Rosa è stato condizionato soprattutto dai suoi impegni a Roma, che l’hanno costretta troppo spesso lontana da Orte. Amministrare un Comune con delle complessità come il nostro richiede una disponibilità di tempo pressoché illimitata''.

Tuttavia, va detto che molte aree di Orte versano in una situazione di degrado tale che non si può ricondurre tutto solo ai pochi mesi di commissariamento. Basti pensare a come si sono ridotti negli anni gli impianti sportivi.  ''La vicenda degli impianti sportivi è il tipico esempio di come amministrava Moreno Polo – ribatte Primieri – Lui da solo fece il bando che ha scatenato la guerra tra polisportive e la situazione di cui ancora adesso paghiamo le conseguenze. Lo ripeto: se potessi tornare indietro, quella famosa intervista in TV la farei ben prima di quando l’ho fatta. Se fossimo andati avanti ancora con Polo, adesso ci troveremmo in mezzo ad altri disastri''.






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