ANNO 14 n° 116
Intervista a Marco Zoppi su responsabilitą professionale medica e tutela del patrimonio del professionista
23/12/2017 - 02:01

La ‘’Responsabilità Medica’’ è un concetto a cui si fa riferimento per la valutazione di tutti i casi nei quali l’imperizia, l’errore e l’omissione di un operatore medico comporti un danno ad un paziente. Questo tema è stato negli scorsi mesi al centro del dibattito politico: con la Riforma Gelli del marzo 2017, infatti, sono stati ridefiniti i limiti della responsabilità dei professionisti del settore medico, e chiarite le diversità esistenti tra la responsabilità extracontrattuale dei medici e quella civile contrattuale delle strutture sanitarie nelle quali essi operano.

Responsabilità medica: come garantire la tutela del patrimonio del professionista

A fondamento di questo nostro approfondimento si pone la volontà di definire i contorni di un piano di segregazione del patrimonio familiare dei medici. Tralasceremo pertanto gli aspetti di carattere più specificatamente giuridico di questo complesso argomento.

Diamo spazio a Marco Zoppi, esperto di Trust

Abbiamo scelto di chiedere al dottor Marco Zoppi, fondatore e CEO della trust company Global Capital Trust, di affiancarci in questo nostro percorso di approfondimento. Convinto promotore del trust nel mondo, Marco Zoppi è stato protagonista di diversi roadshow che hanno permesso a numerosi risparmiatori di tutto il mondo di prendere coscienza dei vantaggi connessi al corretto utilizzo di questo negozio di origine anglosassone.

Dott. Marco Zoppi, perché i medici sono tra i professionisti più soggetti a subire azioni giudiziarie?

‘’Pur avendo basi solide ed oggettive, la scienza medica cambia e si sviluppa su fondamenti statistici, in quanto ogni organismo risponde in maniera diversa ai piani terapeutici a cui viene sottoposto. E’ proprio per questo che i professionisti del settore medico sono particolarmente soggetti al rischio di dover fronteggiare le rivalse giudiziarie dei loro pazienti. A tal proposito, è stato notevole l’incremento dei contenziosi a carico dei medici: secondo il Tribunale di Roma negli ultimi 5 anni, c’è stato un aumento del 300% delle denunce operate nei confronti di professionisti medici.

Da ciò deriva la necessità di definire un piano di tutela che sia in grado di proteggere il patrimonio di ogni professionista da tutti i tentativi di rivalsa che possano essere mossi nei confronti del medico dai pazienti danneggiati”.

Dott. Marco Zoppi, tenendo conto del corposo incremento dei contenziosi, come si può proteggere il patrimonio familiare di un medico?

“In passato, i Medici che desideravano attuare un piano di protezione del proprio patrimonio personale si limitavano a sottoscrivere contratti assicurativi di vario genere. Quasi mai, però, i professionisti sono stati messi nelle condizioni di comprendere appieno in che misura questi strumenti potessero rivelarsi limitati.

Tutti i limiti, peraltro, sono venuti allo scoperto a causa dell’esponenziale aumento che i contenziosi medici hanno fatto registrare nell’ultimo quinquennio, accrescendo la sensibilità comune riguardo al tema della protezione finanziaria garantita dalle assicurazioni”.

Dottor Marco Zoppi, di quali strumenti consiglia di avvalersi?

“Grazie alla nostra esperienza di lungo corso nell’ambito della protezione patrimoniale (Global Capital Trust, la multinazionale elvetica costituita da Marco Zoppi all’inizio degli anni 2000 è nota per la sua expertise in fiscalità internazionale), siamo in grado di proporre un approccio innovativo per sopperire ai limiti tipici delle polizze assicurative.

In particolare, siamo convinti che la necessità di tutelare il patrimonio di un medico sia un problema da risolvere a monte: sfruttando la segregazione dei beni conferiti, caratteristica fondante del Trust, infatti, è possibile porre al riparo da ogni rischio di rivalsa il patrimonio del professionista. Il trust è come una cassetta di sicurezza virtuale: tutti i beni che il disponente conferisce in esso, infatti, vengono messi al riparo da ogni rischio dettato dalle conseguenze di un contenzioso. Affinché tutto ciò si concretizzi, però, è necessario che la figura del disponente non coincida con quella del fiduciario (il trust, quindi, non può essere autodichiarato), che il negozio sia aperto in bonis, ovvero in un momento non sospetto, e che abbia carattere irrevocabile e discrezionale’’.

Dott. Marco Zoppi, quali vantaggi offre il Trust?

“I vantaggi legati all’impiego del Trust non si limitano alla segregazione del bene: il trust immobiliare, ad esempio, permette di scontare la tassa di donazione e successione. Tale imposta, infatti, per una successione in linea retta, è limitata al 4% del valore catastale dell’immobile, riferito peraltro a listini non ancora aggiornati e, quindi, parecchio competitivi. La franchigia, inoltre, è di 1 milione di euro.

Va chiarito, però, che questi vantaggi sono prossimi a ridursi: l’Italia è stata più volte richiamata dai vertici europei e dovrà presto adeguare l’imposta alla media continentale del 25%.

Quindi il momento più congeniale a conferire un immobile in un trust è proprio questo, in quanto è ancora possibile beneficiare di una leva fiscale successoria vantaggiosa e di sgravare il beneficiario dall’onere di sostenere ulteriori costi per riscattare il bene.

Il trust è dunque lo strumento più indicato a snellire le pratiche successorie e a garantire alla famiglia del medico la totale segregazione del proprio patrimonio’’.

Grazie dott. Marco Zoppi per averci permesso di comprendere le dinamiche che muovono questo tema così delicato e per averci presentato tutti i vantaggi connessi all’uso del Trust.

“Vi ringrazio anch’io e vi auguro buon lavoro”.

 

 




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