ANNO 14 n° 110
Usura - ''Strozzavano''
e minacciavano
imprenditore viterbese,
sette arresti a Novara
19/12/2014 - 16:07

VITERBO - Per convincere a pagare interessi fino al 500% di interessi a un imprenditore di Viterbo finito nella loro rete, gli ha spedito carcasse di animali morti a casa. Questa una delle accuse contenstate al sodalizio criminale sgominato dalla polizia di Novara, che ha arrestato sette persone (tre delle quali ai domiciliari). Usura, estorsione e riciclaggio le accuse nei loro confronti. Tra gli arrestati Giuseppe ''Pino'' Di Giovanni, 52 anni, noto esponente di un clan radicato nel tessuto economico novarese attivo in tutto il Piemonte.

Ricostruito, da parte degli investigatori, un giro di affari di oltre 2 milioni di euro. Con Di Giovanni sono stati arrestati anche il fratello Francesco, 53 anni, il figlio Ignazio di 31 anni e un loro stretto collaboratore. Domiciliari per due esperti nel riciclaggio e un altro complice.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore di Novara Francesco Saluzzo, era partita dalle indagini sulla falsa testimonianza di un paio imprenditori in un processo che riguardava proprio Di Giovanni. A complicarla è stata la reticenza delle vittime, che dal clan subivano minacce di stampo mafioso.

L'indagini, che si intreccia con una analoga inchiesta della Dda di Torino, prosegue per verificare se il sodalizio criminale abbia compiuto altri reati.






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