ANNO 14 n° 111
''Sostiture Gesù con laggiù è offensivo''
La Diocesi interviene sulla scelta di una maestra della scuola elementare
14/12/2018 - 12:03

TUSCANIA - Riceviamo e pubblichiamo dalla Diocesi di Viterbo:

Sollecitato ad esprimere un parere su quanto accaduto in una classe della Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo “Ildovaldo Rodolfi” di Tuscania a proposito del nome di Gesù che una insegnante ha tolto dalla canzone di Natale e sostituito con la parola “laggiù” forse per non offendere la sensibilità dei “vicini di banco” non cattolici, come comunità ecclesiale condividiamo lo stupore e la meraviglia delle famiglie, delle Istituzioni Civili e di quanti faticano a capire la logica di una scelta didattica che contraddice il ruolo stesso della Scuola, chiamata ad offrire un’educazione aperta ed inclusiva e non esclusiva soprattutto di ciò che costituisce la nostra identità e le nostre radici più profonde.

Ricordiamo che l’integrazione è un dovere, ma, come ha affermato recentemente Papa Francesco, “nella misura in cui non sia una minaccia contro la propria identità'.

Scelte di questo genere riteniamo siano offensive proprio di coloro che si vorrebbe rispettare, in quanto considerati, in pratica, incapaci e non all’altezza di discernere e accogliere con serenità la ricchezza della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.

Ci chiediamo, infine, se, in base a certi criteri, a scuola si potranno più insegnare la Divina Commedia e i Promessi Sposi. Se i testi di storia dell’arte dovranno essere censurati. Se bisognerà riscrivere la storia. Se certi capolavori della musica si potranno più ascoltare. Se dovrà essere rivisto il calendario, dal momento che contiamo gli anni dalla nascita di Cristo …

Ci auguriamo che il testo venga cantato nella versione originale, senza censure e, soprattutto, senza paure. È questione di rispetto della nostra identità, e, prima ancora, è buon senso.

E mandiamo un saluto affettuoso a tutti i bambini della scuola di Tuscania, chiedendo loro scusa se noi adulti stiamo rovinando loro la festa più bella e più attesa che è il Natale.






Facebook Twitter Rss