ANNO 14 n° 89
''Inquinamento fiume Marta, subito provvedimenti''
Chiusaroli (Leu): ''Condannare chi non avuto cura né rispetto di questi luoghi''
19/02/2018 - 15:39

TUSCANIA - Riceviamo e pubblichiamo:

''Ieri mattina lungo il fiume Marta è stata segnalata una moria di pesci insolita e la presenza di schiuma nelle acque che ha fatto subito scattare il divieto di utilizzo dell’acqua sia per scopi umani che per abbeveraggio di animali, attività agricole, pesca e balneazione.

A quello che risulta da una prima analisi, la schiuma sarebbe dovuta ad attività di diserbazione su un terreno. Quello che sta accadendo, in realtà, è la conseguenza logica del cattivo funzionamento del sistema di depurazione delle acque dei comuni lacuali, una denuncia che nonostante sia stata fatta ripetutamente nel tempo, non ha portato ad alcun risultato.

Legambiente, nel rapporto emesso nel 2017, durante la campagna nazionale Goletta Verde, ha individuato chiaramente la foce del fiume Marta a Tarquinia, seguita dalla foce del fiume Fiora, come la più inquinata tra i 23 punti monitorati lungo le coste laziali, a cui è risultato che più del 50% presentavano cariche batteriche elevate, a causa di liquami non depurati e sostanze nocive.

Questo a dimostrazione che il sistema depurazione del Cobalb, il collettore fognario circumlacuale realizzato con fondi FIO a cavallo degli anni ’80 e ’90, è in degrado a causa dei mancati finanziamenti regolari e aggravato anche dalle reti comunali non soggette a verifica, sovraccaricate da sversamenti e concepite in essere senza la necessaria separazione tra acque bianche e nere nei territori comunali, che si riversano poi nel collettore “circumlacuale”, opprimendolo.

Allora viene logico chiedersi come si stanno utilizzando i due milioni di euro stanziati per la manutenzione sistema depurazione del Cobalb e come sta agendo in tal senso la Luisiana Appalti S.R.L. di Artena (Rm), vincitrice dell’appalto, che ha stabilito il termine dei lavori entro aprile 2018.

Manca un solo mese al completamento, eppure, la situazione non sembra essere risanata.

Noi come Liberi e Uguali chiediamo delle risposte per questa politica scellerata che fino ad oggi è rimasta semplicemente inerme, mettendo a rischio la salute dei propri cittadini. Chiediamo altresì che venga fatto un serio intervento da parte dell’autorità competente al fine di condannare coloro che fino ad oggi non hanno avuto cura né rispetto per uno dei siti più belli della Regione e dell’Italia stessa'.

Rosella Chiusaroli, candidata LEU al Consiglio Regionale del Lazio






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