ANNO 14 n° 79
Inquinamento del lago di Vico, ''Nessuna responsabilità da parte degli ex sindaci''
25/05/2018 - 02:16

VITERBO – ''Nessuna omissione da parte dei sindaci. Non avrebbero potuto fare nient’altro di ciò che hanno fatto''. Sono gli stessi testimoni dell’accusa, chiamati in aula dal pubblico ministero Franco Pacifici, a scagionare ancora una volta gli ex sindaci di Ronciglione e Caprarola, Massimo Sangiorgi e Alessandro Cuzzoli, ritenuti responsabili dell’inquinamento del lago di Vico.

Assolti dal disastro ambientale alla scorsa udienza ''perché il fatto non sussiste'', per i due ex primi cittadini resta in piedi l’accusa di non aver eliminato il pericolo di contaminazione delle aree limitrofe alle zone di captazione dell’acqua. Vale a dire di non aver protetto da sostanze tossiche e nocive, quelle aree della falda del lago di Vico da cui, a cavallo tra il 2001 e il 2011, l’acqua veniva raccolta, incanalata e trasportata all’interno delle condutture idriche per arrivare nelle case.

Ma nessuno di loro avrebbe potuto fare ''nulla di più di quanto fatto'' esordisce il professor De Santis, della Asl viterbese.

A inquinare e rendere dannose le acque dello spettro lacustre, la presenza di alghe microcistine. Registrate in grandi quantità nel lago di Vico.

''Per limitare la loro presenza occorrerebbe diminuire lo sversamento di azoto nel bacino – spiega in aula la dottoressa Milena Bruno, primo ricercatore all’Istituto Superiore di Sanità – limitare l’inquinamento fognario e quello da concime''.

Cosa che Cuzzoli e Sangiorgi avrebbero tentato di fare, durante gli anni del loro mandato. ''Abbiamo delibere in cui si vietava l’utilizzo di concimi chimici e diserbanti nei noccioleti e nei terreni prossimi al lago'' spiegano i loro legali, gli avvocati Luca Chiodi e Alessandro Stella.

''In più il controllo e la gestione delle aree di captazione, cosa che ancora viene contestata ai nostri assistiti, spetta alla Provincia e alla Regione. Cosa c’entra il Comune in tutto ciò? Assurdo trovarci ancora qui a doversi difendere''.

''Inoltre la situazione del lago, ad oggi, non sembrerebbe affatto migliorata – proseguono – come mai gli amministratori attuali non vengono chiamati in Procura a rispondere degli stessi reati?''. Domande lecite da parte dei legali di Cuzzoli e Sangiorgi, che alla prossima udienza di inizio luglio avranno la possibilità di deporre in aula.

''Ho studiato il lago per anni – conclude la dottoressa Bruno – e ancora si registrano enormi fioriture batteriche. La situazione è rimasta invariata. Anzi per certi versi addirittura peggiorata''.





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