ANNO 14 n° 109
Inps: ''C'č un protocollo firmato, patronati lo rispettino''
Vitale: ''Modalitā e contenuti di queste dichiarazioni lasciano perplessi''
08/06/2018 - 10:34

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo da Inps Viterbo:

Gli organi di stampa del Viterbese hanno dato ampio risalto alle dichiarazioni dei segretari dei sindacati confederali e dei rappresentanti dei patronati INAS CISL, INCA CGIL e ITAL UIL che, in coro, lamentano una presunta mancanza di dialogo nei confronti degli enti di patronato e un asserito generale ritardo nella definizione delle pratiche.

''Modalità e contenuti di queste dichiarazioni lasciano perplessi, poiché descrivono una situazione ben lontana dalla realtà', afferma il Direttore regionale del Lazio di INPS, Fabio Vitale. ''Lo scorso novembre il Direttore della sede di Viterbo ha sottoscritto con le rappresentanze provinciali degli enti di patronato un Protocollo di intesa per la regolamentazione dei rapporti reciproci e per l'efficientamento della collaborazione, tra i cui firmatari figurano i patronati di CGIL, CISL e UIL''. I dati mostrano un significativo incremento della produttività della sede, nonostante la diminuzione dell'organico, e prestazioni di elevato impatto sociale come gli assegni di disoccupazione NASPI, la malattia o la maternità sono erogate in tempo reale, senza alcun accumulo di arretrati''.

Nel Protocollo sono previsti appuntamenti riservati ai patronati, su prenotazione, tutti i giorni dal lunedì al giovedì, per due ore nella fascia pomeridiana, cui si aggiungono due appuntamenti al mese nella fascia mattutina. Non corrisponde al vero, perciò, l'affermazione per cui ogni patronato avrebbe a disposizione solo due accessi mensili.

''Mi dispiace dover rimarcare che, tra le parti firmatarie del Protocollo d'intesa, l'INPS di Viterbo sia l'unica ad attenersi agli impegni sottoscritti'', dichiara il Direttore provinciale, Pasquale Caccavale. ''In presenza di criticità, il Protocollo prevede la convocazione di tavoli di confronto tematici, ma nessuno dei patronati ne ha finora fatto richiesta. In ciascun appuntamento possono essere esaminate fino a tre pratiche, ma spesso e volentieri le richieste di informazioni eccedono tale limite, che pure è sancito nel Protocollo. Infine, i solleciti non vengono canalizzati secondo i canali di comunicazione individuati nell'accordo''.

''I segretari confederali hanno il mio numero di telefono, ma nessuno di loro mi ha mai chiamato'', conclude Caccavale. ''Rinnovo a loro e ai rappresentanti degli enti di patronato la più ampia disponibilità mia e di tutti i colleghi di Viterbo a proseguire nella collaborazione, secondo le modalità definite nel Protocollo firmato solo sette mesi fa, in modo da garantire i diritti sociali dei cittadini e il ruolo dei corpi intermedi''.






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