ANNO 14 n° 111
Inchiesta sui compro oro: un arresto anche nel Viterbese
La guardia di finanza ha sequestrato anche beni per 383mila euro
21/01/2022 - 15:22

VITERBO - Ha toccato anche la provincia di Viterbo l'inchiesta sui compro oro della Guardia di Finanza di Como. In particolare un arresto è stato eseguito nella Tuscia con il supporto dei finanzieri di Viterbo.

Nelle prime ore di oggi, infatti, i finanzieri della compagnia della guardia di finanza di Olgiate Comasco, all’esito di una prolungata attività investigativa, svolta sotto il coordinamento della procura della repubblica di Como, hanno eseguito, nelle provincie di Como, Novara, Milano e Viterbo, una misura cautelare personale in carcere, emessa dal gip del tribunale lariano, nei confronti di 3 cittadini italiani procedendo altresì al sequestro di beni e valori per un ammontare complessivo di oltre 383mila euro” si legge nella nota delle fiamme gialle.

In particolare le indagini sono iniziate all’esito delle quotidiane operazioni di monitoraggio svolte dalla compagnia olgiatese nei confronti degli esercenti compro oro e hanno portato alla scoperto l’esistenza di un collaudato sistema di frode fiscale, basato sullo sfruttamento di diverse società cooperative, ritenute inesistenti e del tutto prive di consistenza patrimoniale, che hanno risposto all’unico scopo di emettere fatture false nei confronti di un’impresa, operante nel settore dei metalli preziosi.

Tale meccanismo ha permesso agli indagati di abbattere il reddito imponibile in capo ad una società e, contestualmente, di drenare le risorse finanziarie, giacenti sui conti correnti, cagionando lo stato di dissesto della stessa impresa.

I fondi, una volta distratti, sono stati reimmessi nella disponibilità degli amministratori di fatto e di diritto, destinatari di misura cautelare ed impiegati nell’acquisto anche di beni di lusso ed immobili di pregio.

Il gip presso il tribunale di Como, su richiesta del pubblico ministero, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei suddetti tre soggetti, nei confronti dei quali, fermo restando la presunzione d’innocenza per i fatti penalmente rilevanti, è stato disposto il sequestro dei beni, posti nella propria disponibilità, tra cui, saldi di conto corrente ed un immobile ad uso residenziale di rilevante pregio.






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