ANNO 14 n° 107
Incentivazione del risparmio idrico con il rinnovo dei sanitari
Il testo dell'emendamento alla Finanziaria del senatore Comincini
18/11/2019 - 07:06

Riceviamo e pubblichiamo il testo dell'emendamento alla legge di bilancio, presentato dal senatore Eugenio Comincini (Pd) finalizzato ad introdurre la sostituzione dei vasi tra gli incentivi fiscali che beneficiano del bonus fiscale.

''È essenziale che sia completato il quadro di riferimento per l'efficientamento del patrimonio edilizio esistente considerando anche l'efficienza idrica degli edifici.

BASE GIURIDICA

Questo completamento è già previsto dalla disciplina primaria, infatti l'articolo 15 del DL 4 giugno 2013, n. 63, prevede la definizione di 'incentivi selettivi' per 'promuovere l'incremento dell'efficienza idrica' degli edifici. La norma, nelle more della sua attuazione, rinvia all’art. 14 del medesimo decreto che disciplina più in generale le detrazioni per i soli interventi di efficienza energetica. L’emendamento, pertanto, mira a garantire la piena coerenza delle disposizioni, estendendo l’attuale regime di ecobonus anche agli interventi per il risparmio idrico.

MOTIVAZIONI

L’attuale misura dell’ecobonus promuove il rinnovo del nostro patrimonio edilizio premiando l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, ma ignora il loro consumo idrico dovuto ai consumi di acqua per usi sanitari.

Il nostro Paese è periodicamente colpito da emergenze idriche (l'ultima nell'estate 2017) che impongono di considerare responsabilmente specifici interventi finalizzati al risparmio strutturale di questa risorsa vitale e all'incremento dell'efficienza nel suo utilizzo.

Un cittadino italiano consuma in media 250 litri di acqua al giorno. Ai consumi idrici sono peraltro associati ingenti consumi energetici legati a captazione, trattamento, adduzione, sollevamenti, allentamento, depurazione. Il 30% di questo consumo è relativo all’uso di vasi sanitari, il restante è condizionato dalla rubinetteria utilizzata. Pertanto questo consumo può essere ridotto in modo stabile agendo sulle caratteristiche fisiche delle attrezzature sanitarie installate negli edifici.

I vasi sanitari esistenti sono stati installati in gran parte da molti anni (ad esempio solo il 51% dei vasi è stato posato dopo il 1990, il 17% risale addirittura a prima del 1970) e presentano bassi livelli di efficienza. I nuovi prodotti sono invece pensati per minimizzare l'impiego di acqua (ad esempio i vasi di nuova produzione operano con scarichi ridotti pari o inferiori a 6 litri contro i 15 litri dei prodotti ante 1960).

Il rinnovo del parco installato assicura pertanto un incremento rilevante e strutturale dell'efficienza idrica degli edifici e del loro consumo energetico indiretto.

Si potrebbe introdurre una misura che incentivi il risparmio idrico degli edifici mediante il rinnovo degli apparecchi sanitari installati; questo obiettivo è già previsto dalla disciplina primaria (DL 4/6/2013, n. 63) ma finora non attuato''.

 

 




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