ANNO 14 n° 79
Inceneritore, il niet di Tarquinia arriva in Regione
Il sindaco ha chiesto che la domanda relativa al progetto venga dichiarata improcedibile e archiviata
17/08/2019 - 15:17

Dal sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi riceviamo e pubblichiamo.

TARQUINIA - Il Comune di Tarquinia, in seguito alla decisione del Consiglio comunale, in data 09.08.2019, di esprimere con propria mozione, quale atto di indirizzo, la totale ''contrarietà all’apertura di qualsiasi tipo di impianto che comporti l’incenerimento di rifiuti su tutto il territorio di Tarquinia'', impegnando quindi ''il sindaco ad esprimere il parere negativo all’ufficio Via della Regione Lazio per l’esame dell’impianto di recupero energetico di Tarquinia ubicato il località Pian d’Organo – Pian dei Cipressi'', ha inviato una lettera, entro il termine dei 20 giorni, per la verifica dell’adeguatezza e completezza della documentazione trasmessa, propedeutica al successivo pronunciamento del parere di competenza e di merito.

Il comune di Tarquinia ravvisa primariamente la non conformità da quanto stabilito dall’art. 27 bis c.3 del D.Lgs. 152/2006, per quanto riguarda la chiusura dei termini nei 20 giorni, e denuncia la scarsa collaborazione tra le PP.AA. in quanto non permette l’esercizio delle funzioni amministrative in relazione ad una serie di fattori/aspetti del caso in esame stante la complessità del progetto, con l’aggravante che detto termine ricade proprio in un periodo particolare a cavallo del Ferragosto, quando si presentano più difficoltà per garantire il diritto di ferie ai dipendenti.

La Regione Lazio, inoltre, non ha ritenuto opportuno comunicare tempestivamente i documenti del progetto al Comune di Tarquinia al momento della presentazione della richiesta del 17/06/2019, anche in via preliminare e di indagine, passo fondamentale per una corretta ed efficace azione di governo del territorio.

Si sollevano inoltre dubbi sulla stessa procedura, più volte citata nel D.G.R. n.132/2018, come l’approvazione del progetto preliminare da parte del Consiglio comunale, nel caso di opera pubblica, ovvero un atto di indirizzo dell’organo politico collegiale, nonché ''la documentazione attestante la conformità dell’opera alle previsioni pianificatorie e della destinazione dei suoli nonché l’inesistenza di gravami di uso civico''.

Manca l’approvazione dei piani particolareggiati o piani di lottizzazione in quanto la ''verifica di compatibilità urbanistica'' da parte del proponente, pur evidenziando che il progetto presentato debba conformarsi a quanto stabilito dal ''Piano Quadro di indirizzo e coordinamento zona D1 in loc. Pian D’Organo – Pian dei Cipressi, approvato con delibera n. 31 del 10/04/2008'', omette di sottolineare che detta delibera, nell’allegato ordine del giorno approvato all’unanimità quale parte integrante e sostanziale dell’atto, esclude per la zona di Prg in questione gli ''…insediamenti come cementifici, inceneritori, industrie chimiche, depositi inquinanti, discariche e comunque tutti quelli previsti dal D.M. che individua le attività nocive ed inquinanti''.

Nella documentazione a corredo dell’istanza, per di più, non è presente l’attestazione dell’inesistenza dei gravami di uso civico, questione liquidata con una semplice autocertificazione a cura del professionista incaricato dell’elaborazione del Sia, quando sarebbe stata necessaria un’idonea attestazione rilasciata da perito demaniale iscritto all’albo regionale costituito ai sensi della legge regionale 8 gennaio 1986, n. 8.

Per tali mancanze, ma soprattutto perché il ruolo del consiglio comunale non venga svilito da nessuna procedura burocratica, il Comune, in conformità con quanto stabilito dalla delibera D.G.R. n.132/2018, rilevata l’assenza della ''documentazione attestante la conformità dell’opera alle previsioni pianificatorie e della destinazione dei suoli'', il sindaco ha chiesto che l’istanza relativa al progetto in oggetto venga dichiarata improcedibile e, conseguentemente, archiviata.






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