ANNO 14 n° 116
Inaugurato il centro per l'aiuto alimentare
Visconti: ''Non porta pacchi, ma aiuta ad aiutare''
10/10/2020 - 08:01

di Massimiliano Vismara 

VITERBO - Inaugurato ieri mattina in strada Acquabianca alla Quercia il centro per l’aiuto alimentare, nato dal progetto “be food”.

Il presidente del banco alimentare del Lazio, Giuliano Visconti: “Il banco alimentare non porta pacchi, ma, aiuta ad aiutare”.

Caritas italiana e fondi CEI dell’otto per mille sono i due fattori di questa equazione vincente per il sostegno alle classi più deboli che si chiama progetto Be Food, Un’iniziativa che grazie alla sinergia tra banco alimentare del Lazio e diocesi di Viterbo e Civita Castellana ha reso possibile ieri il taglio del nastro del primo centro per l’aiuto alimentare.

Presenti alla cerimonia di inaugurazione Il vescovo Lino Fumagalli, l’assessore regionale alle politiche sociali, Welfare ed enti locali, Alessandra Troncarelli e il presidente della Provincia Pietro nocchi.

A fare gli onori di casa: il direttore della Caritas di Viterbo, Luca Zoncheddu e il presidente del banco alimentare del Lazio, Giuliano Visconti.

“Questo è un momento in cui le famiglie soffrono e hanno bisogno del nostro aiuto – ha detto l’assessore Alessandra Troncarelli durante la cerimonia – non solo dal punto di vista economico ma anche da quello di un vero affiancamento , perché molti si sono per così dire dispersi durante il lock down e noi dobbiamo recuperarli, come amministrazione abbiamo messo in campo diverse risorse finanziarie per gli aiuti e anche il banco alimentare ha usufruito di questi fondi, un bando di quattro milioni e mezzo di euro, che è stato creato per creare una sorta di piccola economia circolare nel sociale per restituire le risorse finanziarie che voi del mondo del volontariato avete utilizzato e speso per sostenere le famiglie più fragili nel momento dell’ emergenza, quindi la definirei una sorta di restituzione di quello che generosamente avete donato”

Le associazioni di volontariato durante l’emergenza Covid sono state fondamentali per la sopravvivenza di molte famiglie che per la pandemia si trovavano in grande difficolta, forse una delle categorie tra le più penalizzate quella dei lavoratori in nero che il vescovo ha definito gli invisibili

“La pandemia ha colpito tutti, ma in special modo i lavoratori in nero, che proprio per il Covid hanno perso la loro occupazione, nessuno approva il lavoro in nero ma non bisogna dimenticare che per molti è l’unica forma di sostentamento e le iniziative come il banco alimentare sono state fondamentali per garantire la sopravvivenza di queste persone che purtroppo fanno parte della categoria degli invisibili”

Anche il direttore della Caritas di Viterbo, Luca Zoncheddu ha sottolineato l’importanza dell’inaugurazione del centro definendolo “il primo passo per istaurare una relazione di prossimità con le persone.

Per noi è molto importante curare la relazione con le persone, affinché l’accompagnamento non diventi assistenza - ha continuato Zoncheddu - perché l’assistenza mortifica le persone, e questa sinergia tra la Caritas e il banco alimentare rende ancora più possibile questo dialogo tra noi e le persone”.






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