ANNO 14 n° 89
Inaugurata la settimana
contro il razzismo
Ieri sera un dibattito con Peppe Sini, responsabile del Centro nonviolento
31/07/2016 - 09:54

VETRALLA - Ieri sera, nell'ambito della settimana di azione antirazzista, il responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione a Vetralla sul tema ''Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni: rispettare, aiutare, difendere, salvare tutte le persone bisognose di aiuto''.

Nel corso dell'incontro e' stato anche riproposto l'appello al parlamento per due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitù in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha rievocato i ragionamenti svolti durante la campagna che coordinò per l'Italia negli anni '80 del secolo scorso di solidarietà con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano: ''campagna in cui si evidenziava come l'apartheid non fosse un residuo del passato, ma un modello di società e un apparato ideologico che avrebbe aggredito e infettato molti altri paesi se non si opponeva ad esso la chiara nozione che vi è una sola umanità costitutivamente plurale, che tutti gli esseri umani sono diversi e tutti sono eguali in dignità e diritti, che ogni persona ha diritto alla vita, alla dignità e alla solidarietà, e che quindi il primo dovere di tutti gli esseri umani - continua Peppe Sini - è prestare ascolto e aiuto a tutte le persone di ascolto e di aiuto bisognose; che il primo dovere è opporsi a tutte le uccisioni e le persecuzioni; che il primo dovere è soccorrere, accogliere, assistere ogni persona in pericolo, ogni persona che soffre, ogni persona che ha necessita' del conforto e del sostegno altrui; che il primo dovere è riconoscere a tutte e tutti lo stesso diritto a partecipare alle decisioni su ciò che tutte e tutti riguarda; che il primo dovere è riconoscere l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, e quindi rispettarne la vita e la dignità, ed ogni essere umano difendere e sostenere nell'ora del pericolo e del bisogno''.

''La solidarietà umana - aggiunge - che ogni essere umano riconosce e raggiunge è il fondamento della civiltà, ed è la politica prima, la politica della responsabilità e della convivenza, del rispetto reciproco e del mutuo soccorso, dell'accudimento per il fragile e l'esposto, della condivisione dei beni, nella luce della coscienza empatica e misericorde''.

Rievocando poi alcune altre esperienze svolte nel viterbese dagli anni Settanta, tanto di solidarietà internazionale con i popoli oppressi quanto di aiuto concreto alle persone qui sfruttate, oppresse ed emarginate, Peppe Sini ha evidenziato il nesso che unisce tutte le lotte che all'oppressione, alla menzogna e alla violenza si oppongono.: ''Occorre opporsi infatti allo stesso tempo ed allo stesso modo alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; solo difendendo i diritti di tutti gli esseri umani e solo proteggendo il mondo vivente dalle devastazioni e dalle distruzioni imposte da tutti i poteri rapinatori, da tutte le gerarchie asservitrici, da tutti i regimi di dominazione, è possibile difendere anche la propria stessa vita, la propria dignità di persone senzienti e pensanti. La politica necessaria a tal fine è quella della nonviolenza: che s'invera nel rispetto per la vita, che coniuga giustizia e libertà nell'universale fraternità e sororità, che promuove la messa in comune dei beni comuni''.

Infine, il Peppe Sini ha analizzato una situazione attuale come: ''il nesso genetico tra guerre e terrorismo, tra appropriazione privata delle risorse e riduzione in miserie e in schiavitù di popolazioni intere e devastazione onnicida della biosfera, tra maschilismo, militarismo e criminalità organizzata. C'è l'esigenza e l'urgenza della mobilitazione popolare per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; della lotta al razzismo e ad ogni forma di esclusione e denegazione dell'altrui umanità; della decisiva lotta alla violenza maschilista e patriarcale, che e' la prima radice e il paradigma primo di ogni violenza, e il nocciolo duro di ogni questione''.






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