ANNO 14 n° 116
''In treno al freddo e tra la sporcizia''
Ennesima denuncia dei pendolari della Roma-Viterbo e dell'ex Roma Nord
29/11/2013 - 11:30

VITERBO – Al freddo e al gelo come il bambino Gesù. Così sono costretti a viaggiare i pendolari della linea ferroviaria Roma-Cesano-Viterbo, la Fr3. E non stanno certo meglio quelli della ex Viterbo-Civita Castellana-Roma, la ex Roma Nord, gestita dall'Atac. Gli uni, moltissimi, e gli altri, relativamente pochi e soprattutto studenti, nel migliore dei casi sono costretti a raggiungere le destinazioni in vagoni in cui piove, sferzati da spifferi di aria gelida, con i riscaldamenti inesorabilmente fuori uso. Per non parlare poi dell'igiene e dell'accoglienza delle stazioni, in alcuni casi al limite del praticabile.

Finora, il comitato pendolari della Roma-Cesano-Viterbo ha presentato ben quattro esposti alla procura delle Repubblica della Capitale. Nessuno sa che fine abbiano fatto. Ad oggi, comunque, nulla è cambiato. Quindi, Trenitalia non si deve essere preoccupata più di tanto.

''Spesso – dice un pendolare della Fr3– siamo costretti a viaggiare in piedi perché i sedili sono bagnati. Come se non bastasse la cronica carenza di posti e il conseguente sovraffollamento delle carrozze. La situazione della Roma-Cesano-Viterbo – aggiunge – è analoga a quelle di quasi tutte le tratte regionali. Dai tam tam dei vari comitati di pendolari apprendiamo di forti disagi e situazioni al limite un po' su tutte le tratte”.

Alla domanda se a seguito delle proteste e delle promesse qualcosa è cambiato, risponde: ''Sì, ora quando ci sono i riscaldamenti rotti mettono un cartello per avvisarci. Ma non basta certo ad alzare la temperatura''.

Sulla ex Roma Nord la situazione, se possibile, è ancora più difficile. Gran parte delle molte stazioncine sono state chiuse e i viaggiatori sono costretti, con qualunque tempo, ad aspettare i treni esposti alle intemperie. Il rappresentate di un comitato di pendolari ha inviato una lettera di protesta all'Atac, ma finora non ha ricevuto risposta.

E non è ancora tutto: al fretto, all'acqua e alla sporcizia che trovano sui treni, i pendolari aggiungono gli escrementi di piccione e le vere e proprie discariche abusive in cui sono state trasformate le aree esterne alle stazioni abbandonate tra le quali devono attendere la corsa. Senza contare i disagi per così dire cronici, come i ritardi, la soppressione delle corse senza alcun preavviso e quant'altro da anni accade sulle tratte laziali.

Per quanto riguarda le responsabilità politiche, i pendolari sparano ad alzo zero a destra e a manca. ''In campagna elettorale – spiegano – sia l'ex governatrice Renata Polverini che il suo successore Nicola Zingaretti avevano messo la mobilità tra le priorità dei loro programmi. Ma la situazione non solo non è cambiata, ma va progressivamente peggiorando. Tanto loro viaggiano con l'auto di rappresentanza''.

 





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