ANNO 14 n° 116
In ''pensione'' da oggi
la vecchia ricetta rossa
Parte in tutto il Lazio la prescrizione online gią sperimentata a Viterbo
01/10/2015 - 00:00

VITERBO - Addio alla ricetta rossa: da oggi primo ottobre nel sistema sanitario del Lazio sarà progressivamente introdotta la ricetta elettronica, un ''promemoria'' che grazie a un codice a barre univoco permetterà una maggiore sicurezza e un risparmio di circa 1,5 milioni di euro l'anno, con la prospettiva, al più presto, di permettere al paziente di comprare medicine in farmacia utilizzando esclusivamente il tesserino sanitario.

L'innovazione è stata presentata in Regione dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, insieme al capo della cabina di regia sanitaria Alessio D'Amato e alla direttrice della programmazione sociosanitaria Flori Degrassi, alla presenza dei rappresentanti delle categorie dei medici di base e dei farmacisti.

Per il governatore del Lazio, da domani ''parte un'altra grande innovazione della sanità del Lazio per diminuire i costi e migliorare la qualità dei servizi. Le ricette rosse scompariranno e ci sarà la dematerializzazione della ricetta. Questa è una grandissima rivoluzione, a cui sia i farmacisti che i medici di medicina generale hanno dato una grande mano''.

Nella sua prima fase questo processo riguarderà solo le prescrizioni farmaceutiche, ma dal primo gennaio sarà estesa anche alle prescrizioni di visite specialistiche; a essere coinvolti sono i 4800 medici di medicina generale, gli 800 pediatri di libera scelta e tutte le 1500 farmacie del Lazio. L'esperienza pilota di Viterbo, è stato spiegato, ha infatti dato risultati molto incoraggianti, con il 95% di adesione da parte dei medici e gradimento da parte dei cittadini.

Come funzionerà in concreto la ''ricetta dematerializzata''? Il medico si connetterà tramite il suo pc (e in futuro anche con tablet e smartphone) a un sistema informatico, ed effettuerà on line la prescrizione acquisendo il codice fiscale del paziente. Poi stamperà su carta semplice un promemoria con un codice a barre, che verrà letto da un apposito lettore di cui si sono dotate le farmacie, eliminando così ogni possibilità di errore, tracciando l'attività di prescrizione e permettendo, a livello globale, un monitoraggio capillare dell'appropriatezza e della spesa farmaceutica.

I risparmi derivano in particolare dal fatto che le tradizionali ricette rosse, circa 60 milioni di pezzi l'anno, devono essere acquistate dalla Zecca dello Stato, per un costo appunto di 1,5 milioni a carico della Regione. I professionisti si sono preparati negli ultimi mesi a questo passaggio, a partire dalle farmacie, ha spiegato il presidente di Federfarma Lazio Osvaldo Moltedo, che si sono dotate di ''lettori specifici e software'' per le nuove ricette, mentre i farmacisti ''hanno seguito dei corsi di preparazione''.

Pierluigi Bartoletti della Fimmg ha spiegato che i medici di base sono tutti già tecnicamente pronti alla novità, mentre il segretario regionale della Fimp Lazio (i pediatri) Antonio Palma ha sottolineato come per la sua categoria ci vorrà ancora qualche giorno ''per motivi tecnici''.






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