ANNO 14 n° 110
Immobilismo Governo, Turchetti (Uil):''Lavoratori incrociano le braccia''
09/12/2014 - 11:40

VITERBO - 'Nessun contrasto alla crisi, nessun sostegno all'economia reale, nessuna scelta a tutela dei diritti dei lavoratori. Questa è la linea politica del Governo Renzi. Ed è per questo motivo che, assieme alla CGIL, abbiamo proclamato lo sciopero generale per il 12 dicembre al quale invitiamo tutti a partecipare'. A dichiararlo è il Segretario Generale della Uil Viterbo, Giancarlo Turchetti.

'Una giornata di sciopero in tutti i luoghi di lavoro – prosegue Turchetti – con manifestazioni territoriali per chiedere a Governo e Parlamento di cambiare in meglio le leggi sul lavoro e di stabilità rimettendo al centro il rilancio dei settori produttivi e la creazione di nuovi posti di lavoro. Una giornata che ci vedrà direttamente a Roma , in corteo da Piazza Esquilino a Piazza Santi Apostoli dove interverranno il Segretario Generale Uil Nazionale, Carmelo Barbagallo, e il Segretario generale CGIL Roma e Lazio, Claudio Di Berardino. Partenza alle ore 7 dal parcheggio del Palazzetto dello Sport a Viterbo per essere a Piazza Esquilino per le 9'.

Per una riforma realmente universale degli ammortizzatori sociali, per cancellare le iniquità della Legge Fornero sulle pensioni, per contrastare il lavoro precario e tutelare i lavoratori licenziati ingiustamente, per una politica che tagli le tasse a lavoratori e pensionati, per aprire rapidamente la contrattazione nei settori pubblici, per la lotta alla corruzione, all'evasione, agli sprechi, agli appalti al massimo ribasso e all'economia illegale, per riaffermare l'utilità sociale dei patronati. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dello sciopero generale di venerdì prossimo.

'Lo sciopero è inevitabile – spiega il Segretario Generale della Uil Viterbo – perché abbiamo a che fare con un Governo sordo di fronte alle richieste e alle proposte concrete dei Sindacati. Proposte per cambiare in meglio l'Italia, dalla parte dei lavoratori che più di tutti pagano le conseguenze della crisi. Un Governo che ignora le condizioni in cui versa il Paese reale e che è capace solo di andare avanti a colpi di fiducia. Non si crea sviluppo e occupazione colpendo i diritti dei lavoratori come si sta facendo con il Jobs Act e la Legge di Stabilità, ma detassando chi lavora e le aziende virtuose che investono e fanno innovazione. Il Sindacato – conclude Giancarlo Turchetti – vuole unire il Paese con il lavoro, estendere le tutele e rimettere in moto l'economia. Il Governo ascolti le nostre ragioni e cambi finalmente il verso di politiche inefficaci e sbagliate'.







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