ANNO 14 n° 110
Immigrazione clandestina, due arresti
Smantellato dalla Digos sodalizio che procurava visti e permessi di soggiorno
in Italia: 13 indagati. Un 50enne pakistano č ai domiciliari, un altro č ricercato
27/11/2015 - 14:29

VITERBO - Tredici indagati, di cui undici a piede libero e due arrestati, uno ai domiciliari e un altro tuttora ricercato. Questo il bilancio dell'operazione rinominata ''Easy to Place'', condotta dalla Digos di Viterbo e che ha permesso di sgominare un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Renzo Petroselli, sono partite nel 2013,  e hanno svelato un vero e proprio traffico di clandestini (per lo più provenienti da Pakistan e India) che, con l'aiuto di due basisti e previo pagamento, riuscivano a ottenere falsi contratti di lavoro utili per poi richiedere il permesso di soggiorno e restare così all'interno del territorio nazionale o della comunità europea.

Undici di questi sono accusati di falso ideologico e uso di atto falso, gli altri due, i ''capi'' per cui è stata spiccata l'ordinanza di arresto dal gip Stefano Pepe, e che davano alloggio transitorio in attesa dei documenti, di favoreggiamento dell'immigrazione e permanenza sul territorio nazionale. La mente dell'organizzazione, uno degli arrestati, è un imprenditore pakistano, 50enne, residente in provincia di Viterbo: dava alloggio ai clandestini, adescati prima nelle piazze romane, in attesa di ricevere i false documentazioni.

''Sono almeno 50 gli irregolari passati da Viterbo e provincia – spiega il dirigente capo della Digos di Viterbo, Monia Morelli –. L'organizzazione aveva una rete molto fitta, formata per lo più nella zona di Roma ma che si serviva della piazza di Viterbo per agevolare le pratiche burocratiche. Dopo un'intensa attività investigativa e di vigilanza siamo riusciti dapprima a risalire a chi provvedeva alla ricerca dei clandestini, poi ad arrivare alle due menti fermando quella che si è rivelata una vera tratta irregolara che toccava, perlopiù, Bulgaria e Medio Oriente''. 





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