ANNO 14 n° 89
Il sindaco di Canepina ha chiesto al prefetto di Viterbo
una conferenza dei servizi per pianificare i controlli nei castagneti
26/07/2013 - 04:00

VITERBO - La convocazione di una conferenza dei servizi finalizzata a pianificae e coordinare l’attività di controllo sull’uso illegale dei fitosanitari nei castagneti è stata chiesta dal sindaco di Canepina, Maurizio Palozzi, al prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero.

Volendo vedere il bicchiere mezzo vuoto, si potrebbe dire che l’iniziativa avrebbe dovuta essere presa lo scorso aprile e non il 3 luglio, come invece è avvenuto. Gli avvelenatori seriali, infatti, hanno sparso fiumi di pesticidi nei primi giorni di giungo e, se l’andamento meteorologico non l’avesse impedito, l’avrebbero fatto anche prima. Ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe affermare che è meglio tardi che mai. L’iniziativa, infatti, potrebbe tornare buona per l’anno prossimo.

La prefettura di Viterbo, a quanto si è appreso, non ha ancora convocato la conferenza dei servizi, ma dovrebbe farlo nei prossimi giorni, ferie permettendo.

Va anche sottolineato che il sindaco di Canepina, sebbene con ritardo, è stato l’unico tra i primi cittadini dei comuni interessati alla castanicoltura a sollecitare l’intervento della prefettura. Tutti gli altri, finora, non hanno visto, non hanno sentito e, di conseguenza, non hanno parlato.

A scuoterli dal torpore non è bastato nemmeno l’appello del professor Bruno Paparatti, dell’Università della Tuscia, il quale ha diffuso i dati di uno studio che dimostra come l’uso dei fitosanitari, oltre ad essere micidiale per le persone, ha paradossalmente incrementato la presenza del cinipide del castagno. Ciò, ha spiegato lo studioso, avviene perché la temibile vespa cinese è immune dai pesticidi che, al contrario, fanno strage degli antagonisti naturali autoctoni, in grado di contenere fino al 20% il cinipide, e soprattutto stermina il torymus sinensis, l’unica ''arma'' in grado di sconfiggere il parassita che ha infestato i castagneti, indebolendo le piante fino a renderle pressoché sterili.

 





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