ANNO 14 n° 89
Il riscaldamento domestico inquina
pił dell'industria e dei trasporti
Le polveri sottili emesse da camini e stufe sono aumentate del 49% in 10 anni
21/01/2019 - 06:46

VITERBO - In dieci anni l'inquinamento ambientale provocato dagli impianti di riscaldamento è aumentato a Viterbo del 49%. Parliamo di PM10, le famigerate ''polveri sottili''. Il dato viene fuori dall'ultimo rapporto sulla Qualità dell'ambiente urbano realizzato da Ispra. Stufe, camini e caldaie secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale causerebbero infatti più emissioni inquinanti dell'industria e del trasporto su strada, nella città dei papi come nel resto d'Italia.

Il quadro emerso dallo studio, che ha preso in esame i dati raccolti in 120 città italiane, è il seguente. Nel 2005, a Viterbo, sono state emesse nell'aria 205,24 tonnellate di PM10: di queste, 68,81 sono state emesse dall'industria, 54,43 dal riscaldamento domestico e 42,36 dai mezzi di trasporto. Se si prendono in esame i dati riferiti all'anno 2015, si può notare un effettivo positivo calo generale delle emissioni, pari adesso a 187,31 tonnellate (-9,74% rispetto a dieci anni prima). Un risultato dovuto soprattutto alla diminuzione del particolato dall'industria (sceso a 59,72) e dai trasporti (24,84). A tutto ciò fa però da contraltare l'aumento delle polveri sottili che vengono messe in circolazione dagli impianti di riscaldamento: 81,29 tonnellate, tradotto in  termini percentuali, +49% rispetto al 2005.






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