ANNO 14 n° 116
Il presidente Grasso: ''Mai dette che Manca è stato ucciso''
Il presidente supplente della Repubblica smentisce la madre dell'urologo
16/01/2015 - 00:01

VITERBO – Smentisce punto per punto le affermazioni della madre di Attilio Manca il presidente del Senato e attuale presidente supplente della Repubblica Pietro Grasso. E lo fa con una nota ufficiale diffusa ieri dal suo portavoce Alessio Pasquini. ''Non corrisponde al vero – dice la nota - che il presidente Pietro Grasso sappia la verità sulla vicenda di Attilio Manca, né che sia stato o sia in possesso di alcun elemento utile alle indagini. Così come non è vero che non abbia voluto indagare quando ricopriva la carica di procuratore nazionale antimafia, che peraltro non ha poteri d’indagine''.

La nota smentisce con decisione anche l’affermazione di Angela Manca secondo la quale il presidente Grasso, parlando con un giornalista avrebbe detto: ''L’urologo Manca è stato ucciso, io non so se da Provenzano o meno, però si vede che è stato ucciso''. Al giornalista che gli chiedeva perché non lo dicesse pubblicamente, Grasso avrebbe risposto: ''Che mi metto contro quella procura?''. ''Smentisco del tutto la ricostruzione della signora Manca – sottolinea la nota - in merito a un presunto dialogo dell’allora procuratore nazionale con un giornalista, di cui non viene fornito nemmeno il nominativo. Il presidente Grasso – conclude - non è mai venuto meno, in questo come nei numerosi altri casi affrontati nella sua lunga carriera di magistrato, al dovere di ricercare sempre e solo verità e giustizia''.

Immediata la controreplica di Angela Manca assegnata al quotidiano web I Quaderni dell’Ora: ''Io posso assicurare che mi è stata riferita esattamente così da un giornalista che lo ha intervistato ai tempi in cui era procuratore nazionale antimafia. Dopo l’intervista, ha posto la domanda a Grasso su mio figlio. E lui ha risposto che è evidente che Manca è stato ucciso''. Alla domanda su chi fosse il giornalista, la donna ha detto: ''“Un giornalista di Viterbo, ma ho promesso che non rivelerò il nome. Ha, com’è comprensibile, paura di esporsi''.

Il 9 luglio 2012, Grasso fu intervistato sul palco di Caffeina Cultura è rispose una serie di domande sulla morte di Manca e sull’esistenza di un presunto rifugio di Provenzano a Viterbo. ''Non è emersa alcuna prova – rispose – che Provenzano sia mai stato in provincia di Viterbo. Colui che teneva i contatti tra il boss e cosa nostra, il suo 'messaggero’', sosteneva che Provenzano avrebbe trascorso l’ultimo periodo della sua latitanza a Rieti. No a Viterbo. No vicino al luogo di lavoro di Manca''.

Lo stesso Grasso aggiunse: ''Abbiamo a lungo cercato agganci tra la morte di Manca e la mafia, ma non ne abbiamo trovati. Né è emerso il minimo indizio che porti a ritenere che l’urologo sia stato ucciso dalla mafia, né che sia stato Provenzano a commissionare il delitto, dopo la sua operazione alla prostata a Marsiglia. Ovviamente – precisò – abbiamo indagato anche in Francia ed emerse che non c’erano medici italiani ad accompagnare il boss. La morte di Manca – concluse - è avvenuta in circostanze sospette, ma nessun elemento porta alla pista mafiosa''.





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