ANNO 14 n° 117
Il nuovo sistema sanitario sostenibile
e orientato verso il cittadino
di Alessandro Masella
18/12/2015 - 14:59

di Alessandro Masella

​Per costruire il cambiamento nuovi modelli ed esperienze si profilano all’orizzonte, per una nuova integrazione sanitaria e socio-sanitaria nel territorio viterbese.

Nelle splendide sala dell’Hotel Terme Salus, giovedì, si è tenuta una giornata intensa di lavori per illustrare l'attuale sanità nella provincia di Viterbo.

Il tema fondamentale è stato la sostenibilità e l’orientabilità al cittadino dei servizi sanitari.

Tutti i direttori e i dirigenti sanitari della Asl sono stati invitati e con l’occasione hanno ricevuto le schede di budget per l’anno 2016, con le relative linee d’indirizzo.

Dopo il saluto alle numerose autorità intervenute, la dottoressa Daniela Donetti, recentemente nominata direttore generale della Asl di Viterbo, ha dato la parola al vescovo di Viterbo monsignor Lino Fumagalli, quindi al sindaco Leonardo Michelini, al vice prefetto di Viterbo, agli assessori regionali Valentini e Panunzi, infine al sub commissario per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del servizio sanitario della Regione Lazio, architetto Giovanni Bissoni.

Il commissario di governo ha illustrato i nuovi programmi operativi regionali per il triennio 2016-2018, affermando che il piano di rientro non sia ancora concluso: lo spreco degli anni precedenti porta un impatto negativo sui servizi ma per questi ultimi non ci devono essere riduzioni, con disagi ai cittadini.

I punti critici per i sistemi sanitari sono questi, ha detto Bissoni: l'incapacità a prendersi carico della popolazione che invecchia, si allunga la vita, ma non sempre questa è vissuta come ''vita buona'', spesso si allunga ma come ''vita cattiva''; centralità della medicina generale che deve rispondere alla domanda del territorio; debolezza del sociale nel rispondere ai bisogni del cittadino fragile; liste di attesa troppo lunghe che non si possono abolire perchè la domanda supera l'offerta, ma tuttavia si possono governare meglio con maggiore trasparenza, controllando puntualmente le agende di prenotazione.

Occorre infine dare più autonomia all'Azienda in quanta non può essere la Regione ma l'Azienda stessa a conoscere meglio la situazione della comunità in cui offre i servizi, gli elementi di coesione e solidarietà che ci sono, dando a tutti i cittadini una sanità di qualità.

La sanità deve essere allo stesso modo rivolta a tutti, non soltando agli indigenti, perchè una sanità che guarda soltando ai poveri diventa essa stessa ''povera''.

Il direttore generale dottoressa Daniela Donetti ha poi illustrato ampiamente le linee di strategia che l'Azienda dovrà perseguire. E’ tempo di bilancio dei risultati - ha detto la direttrice - bisogna raccontare ai cittadini quello che facciamo. Occorre l'adeguamento dei piani operativi per poter poi essere valutati dalla Regione, non solo sul dato economico ma soprattutto sugli esiti; la strategia aziendale si deve basare e sul vincolo economico, ma soprattutto sulla qualità e appropriatezza.

Occorre un'analisi critica su come i nostri servizi siano efficienti ed efficaci nell'uso delle risorse a disposizione: e per farla occorre una riorganizzazione aziendale fatta con tutti i professionisti che vi operano. Nella rimodulazione della pianificazione dovranno essere gli operatori stessi a fornire i meccanismi operativi strutturali e sinergici, per dare la migliore sanità possibile, sapendo leggere i bisogni rappresentati dai cittadini e adeguando i servizi al loro soddisfacimento. Particolare attenzione va data agli ammalati cronici, agli anziani, alle persone fragili che accedono con difficoltà ai servizi sanitari.

La dottoressa Maria Luisa Velardi, direttore amministrativo della ASL, ha affrontato il tema della sostenibilità economica nell’organizzazione amministrativa, ribadendo quanto già espresso dalla Donetti, affermando che bisogna puntare sull'efficienza di tutto il sistema aziendale per poter vincere la sfida.

Il direttore sanitario aziendale, dottor Antonio Bray, analizzando la valutazione dei bisogni e della domanda di salute, ha suscitato intelligenti riflessioni circa l'importanza della salute stessa, che è vista come un diritto naturale della vita e della libertà della persona umana; anche se le risorse sono poche ci vuole equità nel rispondere ai bisogni di tutti, nondimeno la domanda di salute non può essere maggiore degli stessi bisogni reali.

Insomma un vero cambiamento culturale, e, per i cittadini del viterbese, c’è da avere fiducia nel miglioramento annunciato dai nuovi vertici regionali e aziendali.






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