ANNO 14 n° 114
Il nuovo Dpcm:
tutte le regole del Natale 2020
Tutto ciò che c'è da sapere. Cosa si può fare e non fare?

VITERBO - Il Dpcm 3 dicembre con le regole di Natale 2020 è stato pubblicato ieri poco prima della mezzanotte sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri (anche in pdf): entra in vigore a partire da oggi, venerdì 4 dicembre e sarà valido fino al 15 gennaio 2021, vediamo cosa si può fare e non fare.

Il decreto ministeriale segue il decreto legge pubblicato l'altroieri che allunga a 50 giorni la validità delle misure dei Dpcm, introduce il divieto di spostamento anche nelle regioni gialle a partire dal 21 dicembre e fino al 7 gennaio e impedisce l’uscita dal comune di residenza nei giorni di Natale, Santo Stefano, 1 e 6 gennaio.

Il decreto legge 2 dicembre n.158 vieta dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 gli spostamenti tra regioni diverse, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sarà vietato anche spostarsi nelle seconde case se si trovano in una regione diversa. Il 25 e il 26 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni diversi, con le stesse eccezioni. Ma con un'eccezione: sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Il Dpcm 3 dicembre non prevede norme per gli inviti a casa ma usa la formula del 'fortemente raccomandato' per sconsigliare di festeggiare con persone diverse dai congiunti. Se lo vuole fare lo stesso, il governo raccomanda di usare i dispositivi di protezione individuale durante le occasioni di convivialità e il coprifuoco prevede che si rientri a casa entro le 22.

Diversamente da quanto pronosticato con la regola del 6, dell'8 e del 10, nessun numero di persone è indicato per le serate di festa visto che la privacy dei domicili è garantita dalla Costituzione. Le forze dell’ordine non potranno venire a bussare a meno che non sia segnalato qualche reato come il turbamento della quiete pubblica. È naturalmente confermato il divieto di organizzare feste nei locali pubblici e nei luoghi privati.

Per tutto il periodo delle feste resterà in vigore il coprifuoco qualunque sia il colore della zona in cui ci si trova. Non si potrà quindi uscire di casa senza un giustificato motivo dalle 22 alle 5 della mattina. Le messe del 24 dicembre si svolgeranno in un orario rispettoso del coprifuoco, e quindi saranno anticipate di un paio d’ore rispetto alla tradizione. Inoltre verranno organizzate più funzioni a Natale per evitare gli assembramenti all’interno delle chiese.

Per Capodanno l’orario del coprifuoco cambierà e viene esteso dalle 22 fino alle 7, per evitare che persone che hanno partecipato a feste e veglioni in casa, che tra l’altro non sarebbero ammessi, escano appunto dopo le 5 per rientrare nelle loro abitazioni. Questo significa semplicemente che dovranno aspettare un paio d'ore in più.

Il governo ha inoltre deciso che i negozi possono restare aperti fino alle 21 da oggi e fino al 6 di gennaio. La regola vale in tutte le regioni salvo quelle in zona rossa. Si cercano inoltre di evitare gli assembramenti in luoghi frequentatissimi in certi giorni come i centri commerciali. Così nei weekend e in tutti i giorni festivi in queste strutture potranno restare aperti soltanto: farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole.

Si annuncia una stretta nei controlli: alle forze di polizia toccherà il compito di far rispettare i divieti, ma con giudizio.

Infine, la quarantena che alla fine è stata confermata. Dal 21 dicembre al 6 gennaio gli italiani che lasceranno il territorio nazionale al loro rientro dovranno rimanere a casa per quattordici giorni, tranne coloro naturalmente che si muovono per ragioni di lavoro o di studio o che rientrano in determinate categorie normalmente esentate dalle restrizioni, forze dell’ordine, personale diplomatico.

La quarantena sarà obbligatoria anche per gli stranieri che arriveranno per turismo. Restano invece le deroghe per gli italiani che rientrano dall’estero alla loro residenza, domicilio o abitazione o per chi viene per ragioni di lavoro, necessità o urgenza. A seconda dei paesi di provenienza ( le cui liste sono in aggiornamento) cambiano le prescrizioni: da alcune zone permane il divieto, da altre bisognerà arrivare con tampone negativo fatto entro le 48 ore.






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