ANNO 14 n° 111
Il numero di tumori nella Tuscia è in aumento?
La dottoressa Antonella Litta: ''Incidenza più elevata di leucemie e melanomi. Possibile legame con i pesticidi''
16/12/2019 - 06:47

VITERBO - In provincia di Viterbo è in aumento il numero di persone che si ammalano di tumore? Nella Tuscia si riscontra una percentuale più elevata di queste malattie rispetto alla media nazionale? Il consiglio comunale straordinario organizzato a luglio a Palazzo dei Priori per parlare di pesticidi, ambiente e salute sembrava aver sgombrato il campo da qualsiasi tipo di speculazione.

In quella occasione responsabili della Asl, mostrando i dati del registro tumori, avevano spiegato che, in tal senso, nella Tuscia non si registrano particolari variazioni. Ora però, usando la stessa banca dati, un medico, Antonella Litta, descrive un quadro diverso e allarmante. La dottoressa, membro dell’associazione Isde - Medici per l’ambiente, lo ha illustrato qualche giorno fa al convegno sull’acqua in Provincia organizzato dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre. Nel frattempo nessuno è intervenuto per smentirla.

''In provincia di Viterbo c’è un’incidenza più elevata di melanomi e leucemie – ha detto – mostrando i diagrammi del registro tumori proiettati su uno schermo. Ai miei colleghi ho chiesto già di approfondire questo dato''. Litta ha spiegato anche quali potrebbero essere la cause di questo trand: i pesticidi. ''Ci sono studi accreditati da diverso tempo che legano l’esposizione a pesticidi con il melanoma. In un distretto come il nostro dove è in forte espansione un tipo di agricoltura che fa uso di queste sostanze, questo dato è sottostimato e quindi serve che vada approfondito''.

Questo è stato solo un passaggio dell’intervento di Antonella Litta. Parlando di arsenico e microcistine prodotte dall’alga rossa, Litta ha spiegato che ''non esiste una soglia di sicurezza, le soglie sono solo dei riferimenti''. ''L’unica soglia di sicurezza - ha sottolineato - è zero. Non dovremmo avere nelle acque questo tipo di contaminanti. Ogni contaminante va in sinergia, avviene il cosiddetto effetto cocktail. Tante di queste sostanze come i pesticidi passano anche il cordone ombelicale e la placenta''.

Ha poi aggiunto: ''La maggior parte delle malattie che osserviamo in incremento in età pediatrica, in soggetti adulti e anziani hanno a che fare con l’interferenza di questa sostanze. L’arsenico è cancerogeno, è un interferente endocrino. Può alterare un sistema chiamato epigenoma, il sistema di trascrizione del genoma. Questo può fare la differenza in termini di salute e malattia. Serve grande attenzione verso tutte queste sostanze nuove che vengono a contaminare l’acqua che fino a 50 anni fa non esistevano. Prima eravamo abituati a occuparci di malattie infettive. Oggi assistiamo per esempio a una esplosione di malattie cardiovascolari. In qesta zona ha a che fare con l’arsenico. Così come i disturbi dello spettro autistico, i disturbi dell’attenzione nel bambino''.

Poi uno zoom sui pesticidi: ''Queste sostanze danno problematiche endocrine, sono cancerogene, mutagene e persistono nell’ambiente. Inoltre esistono miscele che non vengono studiate, di cui non conosciamo gli effetti. Le persone che si occupano di agricoltura intensiva sono le più esposte. Loro e i loro famigliari. Dobbiamo dire queste cose con grande coraggio, anche incorrendo nella mancanza di ascolto o nel contrasto di chi nega i fatti. Dire queste cose significa proteggere anche gli agricoltori. Dobbiamo spiegare che si può fare un’agricoltura in grado di mantenere i loro introiti, la salubrità delle acque, l’ambiente, la salute di queste generazioni e di quelle che verranno''.






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