ANNO 14 n° 79
Il mercato contadino
sbarca a Pianoscarano
Sabato e domenica l'anteprima (con eventi e spettacoli) della fiera settimanale
03/05/2016 - 12:43

VITERBO – (An. Ar.) Tutti i giovedì pomeriggio, nel rione di Pianoscarano, in piazza della Polveriera. E un antipasto di due giorni, sabato e domenica, in versione extralarge (estesa anche in altre vie del quartiere) e con un titolo impegnativo, ''Festa della mamma Terra''. I prodotti dei contadini vengono dalla campagna e approdano nel capoluogo, grazie al mercato patrocinato dal Comune e che coinvolge una serie di associazioni (dalla fiera Terra contadina, all'Agricoltura dalla terra, Slow food, Aucs, Roccaltia e il Cosmonuta-Officina Belushi).

Sui banchi di quelli che si autodefiniscono produttori/trasformatori, oltre venti aziende locali, e locali per davvero. Vengono dalla Teverina (Bassano in Teverina, Civitella, Celleno, Castiglione, Alviano), dai Cimini (Canepina, San Martino), dall'alta Tuscia (Montefiascone, Tuscia) e da quella bassa (Civita Castellana, Vejano). Producono verdure di stagioni, formaggio, carne, pane, pasta, olio, vino, uova. E vendono, di pomeriggio, ''in una collocazione atipica che speriamo abbia successo'', come sottolinea nella conferenza stampa di presentazione l'assessore allo Sviluppo economico Sonia Perà.

Prima dell'inaugurazione della versione fissa, giovedì 12 maggio alle 15, ecco la due giorni di questo fine settimana. Sin dalla mattina, appuntamenti ed eventi intorno al mercato vero e proprio: laboratori con Slow food, spettacolo di Antonello Ricci e Pietro Benedetti (''Viterbo contadina: la campagna in città, storie proverbi e poesie''). Un pranzo contadino, concerti e tanto altro.

''Pianoscarano è il posto giusto – dice il sindaco Michelini, che di queste cose è esperto avendo anche guidato la Coldiretti – perché è l'antico quartiere dei contadini, che da qui partivano verso le zone più fertili della campagna intorno alla città''. E il consigliere Cristian Scorsi: ''Dietro questo progetto c'è tanto entusiasmo, sin dal primo giorno in cui ne parlammo''.

E il concetto viene sviluppato anche con ritocchi tipo ''ritrovare il piacere della lentezza'', ''riconquistare la sovranità alimentare'' e ''ricollegare la domanda e l'offerta col percorso più breve possibile''. Dodici stand, ventidue aziende, banchi unici (tutta la merce insieme), e anche condivisione dei prezzi. ''Il senso del mercato – dice Francesco Amendola – è il legame tra terra e comunità. Il cibo come elemento catalizzatore di una nuova comunità, che non è certo quella dei grandi centro commerciali''. E nel corso dei mesi, all'appuntamento del giovedì si alterneranno eventi tematici sui prodotti stagionali, dall'uva alle castagne, dalle nocciole all'olio.






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