ANNO 14 n° 116
Il genio ruba,
ma pure gli altri non scherzano
La vicenda di Fulvio Venanzini, sul problema dei diritti d'autore nell'era di internet
19/06/2016 - 11:14

Riceviamo e pubblichiamo da Fulvio Venanzini, blogger, comico e aforista montefiasconese.

MONTEFIASCONE - ''Ti ho scelta fra mille, vedi a volte la fretta?''.

Quante volte avrete letto questa battuta sui vari social network? Magari vi ha persino strappato un effimero sorriso. Da qualche anno è sulla bocca di tutti, condivisa e rimaneggiata sul web a più non posso, persino adattata in vari dialetti.

Fin qui nulla di male, se non fosse che quella battuta non è nata spontaneamente come un fungo ma è stata scritta originariamente da Fulvio Venanzini, che sarei io, un autore comico-satirico indipendente, così indipendente da risultare praticamente inesistente, nonostante da quasi 10 anni sia attivo soprattutto online fra blog, pagine facebook, sketch video fra youtube e piccole tv locali.

Quella battuta, battuta che fra l'altro è contenuta nel mio primo libro autopubblicato nel 2014 ''Inquietologia'', non solo, insieme ad altre, mi è stata rubata ed è diventata di proprietà collettiva ma purtroppo è stata usata a scopo di lucro alle mie spalle, commercializzata da varie aziende sotto forma di t-shirt - vendute alla cifra di 40 euro e che hanno visto testimonial famosi personaggi della tv – o come successo di recente di una linea di borse e borselli.

Addirittura è stata usata per una web serie, che in teoria avrebbe dovuto citarmi fra gli sceneggiatori (essendo anche l'unico punto in cui ci si avvicinava all'effetto comico desiderato), ma così ovviamente non è stato.

Tutto ciò senza che io abbia potuto farci nulla, avendo pure tentato di bloccare la produzione di quelle costose magliette per vie legali ma senza successo vista la mancanza di fondi per intentare una causa vera e propria da parte mia.

Ho dovuto ingoiare il rospo e accontentarmi di risposte arroganti e supercazzolatrici alle mie lettere di protesta, argomentazioni che insultano l'intelligenza, cose come ''ma era già diffusa sul web'' o ''ma trattasi di una libera associazione di parole” o ancora “ma la virgola è diversa nella sua''. Beh vallo a dire a Ungaretti che ''Mi illumino d'immenso'' non è che una libera associazione di parole.

Sì, perché in Italia c'è un problema di tutela del diritto d'autore sul web e manca una cultura del rispetto della proprietà intellettuale, dell'idea originale, si arraffa a livelli sia alti che bassi spesso nascondendosi dietro alibi paraculi e pseudointellettuali solo per celare una mancanza di creatività, e specie in ambito comico siamo un caso più unico che raro nel mondo (senza citare illustrissimi esponenti della satira nazionale).

Scrivendovi volevo sollevare un po' la questione e farmi sentire dato che presumibilmente non sono l'unico ''pesce piccolo'' a cui siano stati sottratti contenuti impunemente e che non trovo giusto che si possano fare soldi sul lavoro altrui.

Del resto il problema non tocca solo piccoli autori come me tagliati fuori dai circuiti che contano ma anche artisti di culto come Gianfranco Marziano, notoriamente scippato dai colossi dell'editoria, di cui cito il comunicato stampa:

''(…) La Kowalski e la Mondadori hanno infatti pubblicato di recente due volumi rispettivamente dal titolo: Le cicale e le formiche (autori gino e michele – kowalski editore) ed @-dioti (autori Los Merenderos – editore Mondadori).

Nel dispregio più totale delle più elementari regole del diritto d’autore le suddette case editrici hanno pubblicato delle battute senza alcun consenso o consapevolezza da parte dell’autore (Gianfranco Marziano ndr) attribuendole ad un fantomatico ed inesistente quotidiano di annunci napoletano.

Mondadori si è addirittura fregata un intero capitolo di sana pianta (ovvero quello intitolato “annunci ai confini della realta’) dal sito di Gianfranco Marziano ed ha avuto inoltre la sfacciataggine di riportare ben tre battute sulla quarta di copertina del libro @-dioti.

E’ comico inoltre pensare che Gino e Michele, in causa con la Baldini e Castoldi per un copyright legato al termine 'formiche', siano così disinvolti nel fregare le battute altrui lucrandoci sopra con spensieratezza.

Vi invitiamo (e vi invito anch’io) a protestare in maniera veemente contro Mondadori e Kowalski per far si che il saccheggio di idee altrui presenti gratuitamente in rete non diventi una prassi impunita di foraggiamento per questi editori''.

Vi allego il link dove potete invece trovare la battuta originale da me scritta 5 anni fa e pubblicata sul mio blog personale(fra l'altro protetto da licenza copyright creative commons), datata 2011: http://inquietologo.wordpress.com/2011/07/28/raccolta-5/ (è precisamente la battuta n.46).

Sfidando chiunque a trovarne sul web una con una datazione più vecchia. In seguito a quella pubblicazione, passata in sordina, la battuta che avevo trasferito sulla mia pagina fb personale omonima nel 2013  mi è stata sottratta e oggi basta digitarla su google ed esce fuori in tutte le salse. Ma il problema vero è che esce pure nei negozi e io non ne guadagno un centesimo, che di 'sti tempi farebbe anche comodo.






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