ANNO 14 n° 116
I facchini rompono ogni rapporto con il Comune
Non parteciperanno a nessuna
iniziativa dell'amministrazione
25/10/2014 - 22:30

di Roberto Pomi

VITERBO - Un pugno nello stomaco della città. Il percorso deciso dall’amministrazione comunale per arrivare a scegliere la nuova Macchina di Santa Rosa ha generato una frattura insanabile con il Sodalizio dei Facchini. Da poco si è conclusa la loro assemblea  e quanto deciso è stato diffuso attraverso un comunicato stampa al calor bianco pubblicato sul profilo social e sul sito web del Sodalizio.

Siamo allo scontro frontale, senza se e senza ma. E il tutto rischia di avere ripercussioni anche pesanti. ''Il trattamento che ha ricevuto il Sodalizio, comunità firmataria del progetto Unesco e rappresentante delle quattro comunità (la cosiddetta Rete delle Città delle grandi macchine a spalla, ndr)  da parte dell'amministrazione comunale - è scritto nel comunicato -, sarà oggetto di puntuale e doverosa informazione con nota inviata alla Rete medesima, ai rappresentanti italiani dell'Unesco e al Mibac. Non va nascosto né minimizzato - prosegue - che, quanto accaduto potrà avere notevoli ripercussioni sul futuro della stessa Rete e sul riconoscimento ottenuto; del resto con tali premesse quali azioni di salvaguardia potranno essere mai avviate?''.

Per i facchini la loro esclusione, ''al di là di ogni logica'', dalla commissione che dovrà scegliere la nuova Macchina di Santa Rosa, e la ventilata  ipotesi circolata in questi giorni di un loro possibile ingresso ''dalla finestra'' non è accettabile: ''Con voto unanime - precisa il comunicato - abbiamo deciso che a nessun titolo entreremo a far parte di commissioni o giurie chiamate a votare per il nuovo modello della Macchina di Santa Rosa e che, pertanto, respingeremo ogni tipo di offerta (leggasi contentino o carità pelosa), qualora venisse avanzata''.

Ma non finisce qui: ''Tutto ciò premesso e per le ragioni esposte, nell'esprimere solidarietà e vicinanza alla Curia, allo stesso modo maltrattata - sostiene il comunicato -, ritenuto che la misura sia colma, abbiamo deciso all'unanimità di interrompere, senza possibilità di ripensamento, ogni relazione con l’amministrazione comunale; non ci saranno conferenze stampa, cerimonie e altri eventi congiunti, non saremo presenti a Expo 2015, il nostro logo non campeggerà insieme a quello del comune''.

Poi l'annuncio che i facchini saliranno per un anno sull'Aventino: ''Con buona pace di chi ci accusa di protagonismo e narcisismo ci prendiamo un 'quasi' anno sabbatico per ritornare il 3 settembre 2015 alle ore 21, quando di fronte al 'cappannone', al cui interno si troverà la Macchina, quale essa sia, accanto alla chiesa di San Sito, dopo la benedizione saremo pronti a rinnovare il nostro atto di fede verso Rosina, portandola in trionfo fino alla basilica, perché noi siamo i Facchini di Santa Rosa, non della macchina dei burocrati bizantini e legulei (della cosiddetta buromacchina); quello che ci sarà tra noi e la Santa che svetta in cima rappresenterà un dettaglio trascurabile. Garantiremo la nostra presenza per la processione religiosa del 2 settembre e saremo presenti, tramite i nostri rappresentanti, alla pesata della struttura, per ovvie ragioni di verifica'' . 

Infine, il sodalizio ha reso noto che il Comune non avrebbe ancora rimborsato, come da tradizione trentennale, il pranzo sociale del 2013. ''Pranzo pagato dai facchini lo scorso 16 novembre''. Infine annuncia che, come deciso all’unanimità, ''il pranzo sociale di quest’anno, per protesta, sarà pagato in tutto o in parte da ciascun facchino e che nulla sarà richiesto al Comune''. Di conseguenza non ci saranno inviti istituzionali.





Facebook Twitter Rss