ANNO 14 n° 110
Il discorso del Prefetto di Viterbo, Antonella Scolamiero
02/06/2012 - 15:39

Di seguito il discorso del Prefetto di Viterbo, Antonella Scolamiero, in occasione del 66esimo anniversario della proclamazione della Repubblica:

Saluto le autorità civili, militari e religiose presenti; i gonfaloni del comune e della provincia di Viterbo e degli altri comuni della Tuscia, i medaglieri e i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Saluto le associazioni civili, di volontariato e gli organi di stampa locali intervenuti.

Un saluto caloroso a tutta la cittadinanza che, come sempre, risponde con sincera partecipazione agli appuntamenti più importanti della nostra provincia.

Un sincero ringraziamento, poi, a quanti si sono prodigati,  con passione e spiccato senso dello stato, all’organizzazione della odierna  giornata.                                    

È il mio secondo 2 giugno e si rinnova per me il privilegio di celebrare, qui, la festa della repubblica, la più importante festa nazionale civile degli italiani, arrivata al suo 66° anniversario.

Desidero, anche questa volta, dare inizio ufficialmente alla  cerimonia con la lettura del messaggio inviato ai prefetti d’Italia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.  

“ cari prefetti, nella ricorrenza del 2 giugno, desidero rivolgermi, per vostro tramite, a tutti coloro che, in una fase cruciale per il futuro del paese, sono chiamati a svolgere pubbliche funzioni nel territorio.

È indispensabile che quanti operano nella pubblica amministrazione – in special modo coloro che ricoprono incarichi dirigenziali – sappiano interpretare con lucida determinazione il proprio ruolo, assecondando con rinnovato impegno il percorso delle riforme già avviate, per dare risposte concrete e tempestive ai problemi dei cittadini.

In questa direzione, voi prefetti, siete chiamati a svolgere il delicato compito di promozione e raccordo che la legge vi affida, soprattutto per far sì che, nel territorio, vi sia, da parte di tutte le istituzioni, il massimo sforzo di convergenza sugli obiettivi di razionalizzazione e semplificazione degli apparati amministrativi e di trasparente ed oculata gestione delle risorse.

Ma è soprattutto nelle primarie funzioni di garanzia che il vostro apporto sarà determinante nel tutelare i diritti di cittadinanza e nel valorizzare le straordinarie potenzialità del nostro paese.

Massima attenzione va, in proposito, rivolta al disagio dei soggetti più esposti alla grave congiuntura economica, al comprensibile malessere di tanti giovani incerti del loro futuro, per attivare ogni possibile iniziativa tesa a rendere operante un essenziale tessuto di coesione sociale, venendo incontro alle esigenze di chi versa in difficoltà, talvolta drammatiche, e sollecitando, a tutti i livelli, una comune responsabilità e solidarietà.

In particolare non manchi alle comunità recentemente colpite dal terremoto                                                                                        ed a quelle ancora provate da altri eventi disastrosi, la solidale vicinanza dell’intera nazione.

Fondamentale sarà, infine, l’impegno volto a prevenire e contrastare con fermezza i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli apparati amministrativi ed a sviluppare e sostenere le misure anti corruzione, vigilando con altrettanta fermezza sul tentativo di alimentare la violenza o far riemergere la minaccia eversiva.

Confidando che, uniti, sapremo superare le presenti difficoltà, rivolgo a voi prefetti e  a  tutti  coloro  che  con  voi  celebrano l’anniversario della repubblica, il più intenso augurio di buon lavoro.“                                                                                                 Giorgio Napolitano                                                                                      

 

Dopo le celebrazioni legate ai 150 anni dell'unità d'Italia - che hanno risvegliato il sentimento nazionale, il senso civico e del dovere comune - il messaggio che oggi ci arriva dal presidente della repubblica è più che mai rivolto al territorio e alla cittadinanza,  soprattutto a quella piu’ giovane, perché, attraverso varie forme partecipative, comprenda il senso profondo di questa ricorrenza.

Il momento che stiamo vivendo esige la massima attenzione e un incondizionato impegno da parte di tutti.

Il richiamo alla coesione, all’impegno collettivo che il presidente ha lanciato ai primi segnali  della  pesante fase economica, è oggi più che mai da tenere in considerazione.

Non solo la crisi, ma la sua persistenza, ha infatti, generato tutta una serie di conseguenze che impongono la ricerca di un confronto aperto e costruttivo sulle soluzioni da perseguire, con forte spirito unitario.

Anche la provincia di Viterbo non è stata rispiarmata da questa difficile congiuntura e l’ aumento delle attività di mediazione della prefettura  lo testimonia. Si è lavorato e molto, con tutti i partners istituzionali e locali,  su iniziative rivolte soprattutto al rilancio economico del territorio e dell’occupazione.

Oggi più che mai le istituzioni debbono rappresentare un punto di riferimento per i cittadini e, soprattutto per i più giovani, i più penalizzati.

È nostro compito restituire loro quelle certezze, quei valori, quelle legittime aspirazioni che sembrano appartenere al passato.

In questo momento storico così incerto, di una cosa sono fermamente convinta: più opportunità riusciremo a garantire alle nuove generazioni e maggiori saranno le possibilità di recupero e crescita per il nostro paese.

Obiettivi condivisi e partecipazione attiva; è questo l’ appello che mi sento di rivolgere a tutti gli organismi pubblici e privati della provincia.  

Operando insieme, questa comunità può fare molto. Vorrei ricordare come ha reagito all’evento emergenziale della neve, lo scorso inverno. Siamo tutti diventati “protezione civile”, evidenziando che, quando c’è impegno, scatta immediata anche una maggiore capacità di sopportazione  dei disagi e una maggiore propensione alla collaborazione.

Di fronte  ad una calamita’ di portata eccezionale, il senso del dovere dei cittadini della Tuscia ha prevalso.

Vorrei leggervi, in proposito, un passo della lettera scritta da una studentessa che, come volontaria della croce rossa, ha partecipato attivamente alle operazioni di soccorso di quei giorni.

“mi chiamo melissa e ho 17 anni. Devo dire che l’emergenza neve di febbraio è stata per me un’esperienza molto impegnativa ma allo stesso tempo bellissima.

Durante quel periodo abbiamo lavorato molto, dando la nostra disponibilità a qualsiasi ora del giorno e della notte pronti ad affrontare qualsiasi cosa. Sono stata veramente contenta di aver partecipato e onestamente lo rifarei. In quelle ore e ore a spalare la neve, a portare aiuto agli anziani mi sentivo bene e il mio cuore era colmo di gioia perché sapevo che stavo facendo qualcosa di veramente utile.”

E parlando di emergenza, un pensiero affettuoso e solidale non può non andare alle popolazioni dell’ Emilia Romagna così duramente colpite dai recenti eventi sismici che hanno provocato lutti, distruzione e dolore.

Quanto accaduto in quella regione, ha inevitabilmente condizionato i programmi della giornata.

La prefettura, il comune e la provincia di Viterbo, infatti, avevano previsto un concerto in piazza, condiviso nei valori e nelle scelte organizzative, quale momento di coesione e di vicinanza tra le istituzioni e i cittadini della Tuscia.

Con lo stesso spirito che aveva animato tale progetto, è stata poi, analogamente condivisa, la decisione di annullare la manifestazione.

Voglio a questo punto  invitare tutti i cittadini della provincia di Viterbo ad offrire, ognuno nei limiti delle proprie disponibilita’, un concreto contributo - segno tangibile della generosita’ della Tuscia e momento di comunione e solidarieta’ con popolazioni che hanno perso tutto.

Mi fa piacere concludere ricordando la formula del giuramento di fedelta’ alla patria, che ho sentito più volte ripetere ad alta  voce da giovani soldati, al termine dei vari corsi di addestramento nelle scuole presenti nel territorio.

“giuro di essere fedele alla repubblica italiana, di osservarne la costituzione e le leggi, di adempiere con disciplina e onore a tutti i doveri del mio stato per la difesa della patria e la salvaguardia delle libere istituzioni “                                                                                

A parte i richiami connessi allo 'status militare', è evidente che la fedeltà alla repubblica, l'osservanza della costituzione e delle leggi e la salvaguardia delle libere istituzioni, sono doveri che ciascuno di noi deve considerare fondamentali.

È questo un legame impegnativo ma, allo stesso modo, capace di infondere forza, solidità e fierezza dell’ essere italiano.

Autorita’, cittadini tutti,

Facciamo gli auguri a questo nostro paese che ne ha sicuramente bisogno ma che comunque tanto merita.

W la Repubblica!  W l’Italia!

Antonella Scolamiero





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