ANNO 14 n° 79
Il cugino di Spelacchio
mette le extension
Nell'abete di piazza del Comune si notano rami posticci per infoltire la chioma
19/12/2018 - 06:16

VITERBO – Al suo arrivo aveva ricevuto un’accoglienza non troppo calorosa. Era stato subito soprannominato il ''cugino di Spelacchio''. Significativa, infatti, la somiglianza dell’abete che ha trovato ospitalità in piazza del Comune con quello più noto di Roma. Le sue fronde non proprio rigogliose avevano fatto pensare al criticato albero del Natale 2017 della Capitale.

Vedendolo spoglio non sono mancate le critiche in parte messe a tacere da una illuminazione che lo ha valorizzato. Ma forse non è stata solo l’illuminazione a rendere il ''brutto anatroccolo'' un po’ più piacente. A un occhio attento, infatti, non sono sfuggiti alcuni innesti di rami effettuati sulla pianta.

Di giorno, a luminarie spente, sono ben visibili le fronde posticce. Sembra quasi che al cugino di Spelacchio siano state applicate le extension proprio come si fa con i capelli “artificiali” per infoltire certe capigliature. Qualcuno ha ipotizzato che durante il trasporto qualche ramo sia stato tagliato. Che questi rami siano stati ''ricuciti'' sul tronco dell’abete? Chi può dirlo. Che lo si chiami Spelacchio, o lo si consideri Spezzacchio, sta di fatto che l’abete con l’extension ha avuto il suo momento di popolarità.






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