ANNO 14 n° 79
Il coro dei tifosi: ''Viterbese a tutto gas. A Civita Castellana sarà un esodo''
''Siamo i più forti, ora riempiamo gli stadi. E se non ci fosse Camili...''
17/02/2016 - 02:01

VITERBO - C’è chi da trent’anni la segue a prescindere dai risultati. C’è chi di quel seggiolino con scritto abbonato – pochi quasi da contarli sulle dita delle mani - ne va fiero come fosse un trofeo. C’è chi ci ha macinato i chilometri, speso tempo e denaro, mangiato il cuore, da nord al profondo sud, per tenere alto il vessillo della città. E chi la seguiva col nonno, da piccolo, quando si giocava spesso e volentieri per vincere, e poi ne è rimasto innamorato nonostante la tempesta. Diversi per età, tutti uniti da una fede: quella per la Viterbese prima in classifica che oggi sogna la Lega Pro ad occhi aperti dopo tanti anni.

Sono i fedelissimi, quelli che allo stadio ci sono, tifano e magari ci stanno pure male quando le cose non vanno. Irriducibili, sempre presenti, alcuni anche in trasferta, per incitare. Viterbonews24 ha chiesto a loro, almeno a una piccola parte, un parere su questo volatone finale di stagione (in tutto mancano 10 partite, ndr), che per i gialloblu inizierà con il derby di domenica a Civita Castellana contro la Flaminia. Una partita dove oltra al risultato ci si aspetterà – ma forse augurerà - anche un grande seguito.

''Questo campionato ci ha insegnato che non si può sottovalutare nessuno – apre le danze Franco Pizzi, tifoso dal 68’, vera istituzione della tribuna centrale, abbonato fisso e sempre al Rocchi anche per seguire gli allenamenti – penso però che questa squadra abbia tutte le carte in regola per fare sempre risultato, a iniziare dalla gara contro la Flaminia. Poi saranno gli scontri diretti con Grosseto e Rieti a fare da ago della bilancia. Sono convinto che può essere l'anno giusto per fare il salto. Domenica non sarò a Civita perché ho un brutto rapporto con le trasferte – conclude lo storico tifoso – mi auguro però che possa essere un grande esodo gialloblu: ora più che mai serve la spinta di tutti''.

Chi la spinge da sempre questa Viterbese è sicuramente Stefano Camilli, uno dei pilastri del gruppo degli ''Antichi Valori'', e della storica ''Brigata Etrusca'' prima, nei gloriosi anni 90’. Uno che ne ha viste di tutti i colori, e presente quando i gialloblu si giocarono vent’anni fa una serie D contro la Pontevecchio, giocata al Renato Curi di Perugia vista la massiccia presenza di tifosi della Viterbese che si spostò per quella occasione. Bei tempi.

''Una spinta del genere oggi farebbe tutta la differenza – dice il fedelissimo - perché quello che ci manca ora è proprio quello, il seguito. Peccato perché dietro a questa squadra ci sono persone che stanno dimostrando di spendere per voler vincere, di fare anche qualche sforzo per andare incontro ai tifosi e riempiere lo stadio. Quello che si è formato quest’anno nella rosa si vede che è un gruppo unito, che meriterebbe un aiuto in più. Mi auguro che già da domenica a Civita ci possa essere una risposta sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda il campionato – prosegue Camilli - si sta rivelando molto equilibrato, ma credo che noi possiamo avere qualcosa in più rispetto alla dirette concorrenti. I numeri parlano chiaro, e se non ci fosse stata quella brutta partenza ora avremo più margine. Speriamo alla fine di spuntarla, magari anche con qualche gol del nostro Veganduzzo''.

Sulla stessa linea d'onda anche Paola Piacentini, uno dei ''capi'' delle quote rosa che segue la squadra in ogni dove, e sempre al passo con i tempi come si può vedere dalla sua pagina facebook intitolata ''Viterbo Siamo Noi'': ''Ero ad Arzachena, e dopo quella sconfitta (l'unica della gestione Nofri in panchina, ndr) ho capito che avremmo potuto vincere questo campionato. Stiamo entrando nel momento decisivo e ora mi aspetto che la gente capisca che questo è il momento di stare vicino ad un grande gruppo. Al Madami dovremo essere in tanti, perché questi treni non passano sempre. Personalmente - conclude con onestà - sogno di poter raggiungere questo risultato con la spinta del nostro Vegnaduzzo, anche se questa squadra sta dimostrando di avere tanti ottimi giocatori''.

Poi ci sono loro, quelli più giovani, ma non per questo meno attaccati alla maglia: Gianluca Dati e Matteo Palumbo: ''Il derby è sempre una partita particolare che racchiude in se tante insidie. Rispetto a quello giocato negli altri anni sarà diverso. Il campionato passerà chiaramente da tutte le partite, questa compresa, ma sarà al Rocchi negli scontri diretti che si deciderà molto – è il coro unanime – dalla nostra possiamo contare su un gruppo forte in tutti i reparti. Abbiamo la grande occasione questa stagione di tornare nel calcio che conta e serve che i viterbesi vengono a tifare la squadra della propria città''.






Facebook Twitter Rss