ANNO 14 n° 110
Presunto stupro, il console russo vuole vederci chiaro
Oggi l'avvocato Francesco Miraglia incontrerà a Roma Vyacheslav Pankov
23/05/2013 - 02:12

VITERBO – Potrebbero esserci sviluppi su un caso che, nell’autunno scorso, scavalcò i confini della provincia viterbese per arrivare fino in Russia e Norvegia.

A due mesi dalla chiusura delle indagini, a voler sapere di più sul presunto stupro avvenuto il 29 settembre 2012 in un bosco alle porte di Montefiascone da parte di cinque ragazzi (quattro di Aquapendente, uno di Onano) ai danni di due studentesse straniere è il vice console russo a Roma.

A renderlo noto è l’avvocato del Foro di Modena Francesco Miraglia, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Penale. Il legale ha infatti sostituito il collega romano Andrea Emilio Falcetta assumendo la difesa di una delle due studentesse: Angelina, oggi maggiorenne, di nazionalità russa. (L’amica è invece norvegese).

“Lo scorso 29 marzo - spiega l’avvocato Miraglia - il pubblico ministero Fabrizio Tucci ha chiuso le indagini che vedono coinvolte le due ragazze, all’epoca dei fatti entrambi minorenni. Vista la gravità e la delicatezza della situazione – aggiunge – domani (oggi, ndr) incontrerò il vice console russo a Roma, Vyacheslav Pankov, che sta seguendo con molta attenzione la vicenda e che si è messo a disposizione della ragazza e dei suoi familiari. Un atteggiamento che ho apprezzato molto e che spero sia seguito anche dal nostro ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge. Mi auguro infatti che quest’ultimo prenda posizione in merito e convochi al più presto la giovane, almeno per farle sentire la vicinanza dello Stato italiano, soprattutto in un momento così delicato per le donne, in cui si parla sempre più di violenza su di esse e di femminicidio”.

Le due ragazze (una russa, l’altra norvegese), ospiti “alla pari” per motivi di studio presso due famiglie di Acquapendente, quel 29 settembre, era un sabato sera, erano uscite di casa e, con un taxi, avevano raggiunto una nota discoteca viterbese.

All’uscita (era ormai l’alba di domenica), avevano chiesto un passaggio ai cinque giovani (tutti sui vent’anni) per far ritorno a casa. Dopo una manciata di chilometri, giunti in un boschetto, il conducente della macchina avrebbe deviato per un via di campagna e tirato il freno a mano. A turno, i cinque avrebbero quindi abusato delle due. Questa la ricostruzione delle studentesse che, il lunedì successivo, avevano sporto denuncia ai carabinieri di Montefiascone. (I militari avevano sequestrato i vestiti indossati dalle due la notte del presunto stupro, e il computer di Angelina per verificare se ci fosse stato uno scambio di messaggio tra lei e qualche appartenente del gruppo prima di uscire per andare a ballare).

La versione fornita dai cinque ragazzi in sede di interrogatorio con il sostituto Tucci è totalmente diversa rispetto a quella delle due studentesse. “E’ vero che abbiamo dato loro un passaggio, ma non le abbiamo violentate: erano consenzienti”, avevano sostenuto.

“La vicenda non è ancora chiara – ha detto in conclusione l’avvocato Miraglia - e si aspettano, nelle prossime settimane, nuovi sviluppi”.

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