ANNO 14 n° 88
Grotte S. Stefano
Il consiglio ritira
il project financing
per il cimitero
28/04/2015 - 15:59

VITERBO - Il consiglio mette una pietra sul project financing per l’ampliamento del cimitero di Grotte Santo Stefano. Una pietra tombale, ma la questione potrebbe essere resuscitata da possibili azioni legali da parte della ditta Silve verso il Comune di Viterbo.

Il consiglio comunale di stamattina è stato dedicato ad affrontare l’argomento, per rispondere a una richiesta dei giudici del Tar. I giudici infatti - che stanno valutando un ricorso presentato dalla ditta Silve, che ha partecipato a suo tempo al bando per il project, e che si è vista revocare il tutto una volta presentato il progetto stesso – hanno richiesto al Comune di Viterbo, che aveva effettuato la revoca tramite delibera di giunta, di presentare una delibera di consiglio comunale.

Il fatto ha creato non poche tensioni tra minoranze e maggioranza, ma anche all’interno di quest’ultima. Al momento del voto le opposizioni sono uscite dall’aula, fatta eccezione del consigliere Elpidio Micci che si è appellato all’articolo che consente di rimanere senza votare. Scelta fatta propria anche da Francesco Moltoni di Oltre le mura, mentre il capogruppo Maurizio Tofani non era presente al momento del voto.

Dal consigliere Marco Volpi del Partito Democratico una ''botta'' verso l’ex sindaco Giulio Marini e l’attuale Leonardo Michelini. Per Volpi infatti tutta la faccenda è stata gestita male. Respinge Michelini, ma Serra rincara la dose.

Per i consiglieri, chiamati a votare la decisione senza essere minimamente coinvolti al momento di prendere la scelta, il timore di dover rispondere della revoca in un’eventuale causa di risarcimento che potrebbe essere improntata dalla Silve. Prospettiva non considerata realistica da Alvaro Ricci che, intervenendo, ha specificato che al massimo la ditta può richiedere i 25mila euro spesi per la progettazione.

I lavori saranno effettuati direttamente dal Comune, che conta di completare l'ampliamento nei primi sei mesi del 2016.






Facebook Twitter Rss