ANNO 14 n° 110
Il Comune va a caccia di pozzi abusivi
Al via la mappatura del bacino termale con strumenti in grado di individuare le fonti di calore. Coinvolti i carabinieri forestali
15/10/2019 - 06:59

VITERBO - (s.lup.) – Concessioni termali sotto la lente del Comune. Obiettivo: non disperdere neanche una goccia della preziosa acqua che proviene dal sottosuolo viterbese. Pozzi e pozzetti che risulteranno essere privi di autorizzazioni saranno chiusi.

Tutta la zona che si trova intorno al Bullicame, e oltre, sarà presto ''mappata'' grazie a strumentazioni all’infrarosso termico in grado di individuare tutti gli affioramenti di acqua calda. Con una fotografia aggiornata del bacino termale, il Comune andrà a verificare, caso per caso, chi ha le carte in regola per gli emungimenti e chi invece no. L’operazione sarà eseguita con il supporto dei carabinieri forestali.

Ad annunciarlo è stato l’assessore Enrico Contardo nel corso di una delle sedute congiunte di seconda e quarta commissione dedicate al termalismo.

''A fine mese – ha detto Contardo – abbiamo in programma un incontro con il comandante dei carabinieri forestali di Viterbo. La nostra intenzione è quella di andare ad eseguire nuove ortofoto a infrarosso capaci di rilevare l’acqua calda. Andremo a controllare tutti gli affioramenti dove c’è uscita di acqua calda, per vedere se sono spontanei o dei veri e propri pozzi. Dopo questo passaggio, andremo a verificare chi è in possesso delle concessioni e chi no. Questo porterà beneficio al sistema''.

Come spiegato più volte dai tecnici, il bacino termale viterbese è un sistema unico, nel senso che le zone che lo compongono sono tutte interconnesse tra loro. Per cui se chiudi l’acqua da una parte, questa in maniera automatica si redistribuisce nel sistema.

''Sono ipotesi: ma chiudendo anche piccoli pozzi si potrebbero recuperare quei litri utili a rianimare la callara del Bullicame, in attesa degli altri interventi che sono in programma'', conclude Contardo.






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